BOTONTO (BA) – A Bitonto, ignoti delinquenti hanno tagliato trenta alberi di mandorlo. Un vile sabotaggio, un atto d’intimidazione gravissimo a danno di una famiglia di agricoltori composta anche da una guardia campestre.
CRIMINALITA’ – Probabilmente, il gravissimo danno arrecato ha voluto colpire proprio l’attività della guardia campestre che in questi mesi, assieme ai suoi colleghi, ha sventato una lunga serie di tentativi di furti e razzie nell’agro bitontino.
“C’è rabbia e dolore per quanto successo a Bitonto -, ha dichiarato Felice Ardito, presidente provinciale di CIA Levante. “A nome della nostra organizzazione, vogliamo esprimere solidarietà e vicinanza alla famiglia di agricoltori che ha subito questo gravissimo atto di intimidazione oltre a un danno pesantissimo dal punto di vista economico”.
“Facciamo nostro l’appello lanciato dalla famiglia in questione alle istituzioni e alle forze dell’Ordine – ha aggiunto Giuseppe Creanza, direttore provinciale di CIA Levante”.
“Recentemente – ha spiegato Raffaele Carrabba, presidente di CIA Agricoltori della Puglia -, abbiamo elaborato un dossier sul tragico fenomeno della criminalità che continua a colpire ferocemente le nostre campagne, prendendo di mira le aziende agricole e causando danni per milioni di euro, oltre che un clima generalizzato di paura e insicurezza. L’agricoltura è uno dei motori economici, occupazionali e sociali più importanti per lo sviluppo e il benessere della nostra regione. Occorrono misure per garantire una maggiore sicurezza. Serve colpire duramente la criminalità organizzata che opera nelle campagne anche attraverso il potenziamento di risorse strumentali, d’indagine e di uomini e mezzi al servizio della Magistratura e delle forze dell’ordine. E’ necessaria l’istituzione di una polizia regionale che abbia il compito esclusivo di garantire la sicurezza nelle campagne”.
Sulla stessa lunghezza d’onda, il messaggio pubblicato su facebook da parte della famiglia che ha subito l’atto di intimidazione.
“Occorre una maggiore attenzione verso l’agricoltura e le nostre campagne che rappresentano il vero cuore economico del nostro territorio. Perché il taglio degli alberi o il furto delle olive sono pari ad un furto, una rapina, una bomba davanti ad un negozio”, ha scritto uno dei famigliari rivolgendosi direttamente alle istituzioni.
“Non sono atti delinquenziali di serie B, tutt’altro, e meritano di essere affrontati davvero, non con le chiacchiere. Anzi, probabilmente, questi atti sono vigliaccate anche peggiori perché ti tolgono il lavoro e la soddisfazione di anni di sacrifici (anche e soprattutto economici) e dovrai aspettare mesi o anni per rivedere qualche risultato. Un appello alle istituzioni e alle forze dell’ordine: difendete l’economia del vostro territorio, tutelate l’agricoltura che ancora sfama migliaia di famiglie, non lasciate da soli coloro che difendono e curano con amore la vostra terra”.