ROMA – L’idea di riproporre finanziamenti per la modernizzazione del parco macchine agricole e puntare sul biometano avanzata nel Def e sostenuta dal senatore Gianpaolo Vallardi, presidente della Commissione Agricoltura a Palazzo Madama, è in astratto condivisibile.
È l’animo umano stesso – sottolinea la Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai) – che anela al progresso, alle tecnologie più verdi, più sicure, meno impattanti, per cui non possiamo, come organizzazione agricola, dissentire su temi tanto corretti quanto astratti.
Tuttavia, un conto è spingere su ricerca e innovazione, accompagnando la transizione ecologica con una visione e con aiuti in grado di accelerare il percorso verso un’agricoltura più green rispetto al passato, un altro conto è sapere come declinare, con le tecnologie attuali, la crescita del biometano e la diffusione di trattori alimentati a biometano. Allo stato dell’arte non vi sono elementi che spingano verso una diffusione di massa dei trattori alimentati con un metano di derivazione agricola; i costi sono notevolmente superiori e l’autonomia in fase di circolazione-lavorazione è limitata (bisogna fare il pieno ogni due ore e mezzo o tre, se nelle vicinanze dell’impianto).
Da parte della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani vi è la piena disponibilità a collaborare a testare i nuovi mezzi e a promuoverne la diffusione, a parità di condizioni di accesso all’acquisto fra imprese agricole e agromeccaniche, nella consapevolezza che lo stato dell’arte della ricerca e sviluppo è purtroppo molto lontano da una rivoluzione agricola di massa. Serve, insomma, non soltanto un’idea astratta di sostenibilità, ma la certezza concreta di una sostenibilità per il comparto che sia anche e soprattutto economica.
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