PIACENZA – Sarà Vitalia a certificare l’idoneità dei prodotti sui nuovi biostimolanti e fertilizzanti oggetto dell’accordo tra l’Università di Piacenza e il Consorzio Terrepadane.
Vitalia, come società di consulenza con anni di esperienza nel campo delle registrazioni di prodotti per l’agricoltura, metterà infatti a disposizione le competenze dei propri esperti per garantire che i prodotti frutto di questa ricerca e sviluppo che prevede lo studio di nuovi biostimolanti per implementare la coltivazione di riso e pomodoro, siano in accordo con i criteri stabiliti dal nuovo Regolamento Europeo sui fertilizzanti e biostimolanti permettendo di potersi adeguare a questa importante novità normativa.
Il nuovo regolamento armonizza l’intero comparto grazie a regole uguali per tutti gli Stati membri, favorendo così la circolazione dei prodotti fertilizzanti all’interno del mercato comunitario. L’importanza di questo Regolamento è strettamente legata al peso che i fertilizzanti hanno nella produzione agricola: si tratta infatti dei principali prodotti utilizzati in agricoltura e sono indispensabili per fornire alle piante i nutrienti necessarie alla loro crescita. La nuova normativa definisce le categorie funzionali di prodotti, ampliando la regolamentazione a quelle classi di fertilizzanti ancora non contemplate a livello comunitario (concimi organici ed organo-minerali, ammendanti e correttivi, substrati e biostimolanti) e ai relativi materiali che li compongono. Come conseguenza dell’inclusione di queste categorie di fertilizzanti all’interno del Regolamento, oltre a una maggiore chiarezza per l’intero settore e una più facile commercializzazione, si avrà la necessità di procedere con un processo di valutazione ed etichettatura dei prodotti prima dell’immissione in mercato con il marchio CE.
Il nuovo Regolamento abbraccia l’importante settore dei biostimolanti in agricoltura visti come la soluzione sostenibile contro gli stress ambientali. Con i cambiamenti climatici in atto, infatti, le colture agrarie sono quelle a soffrire di più come confermano numerosi studi scientifici che spiegano come in tutte le colture sia arboree che erbacee, le perdite produttive dovute agli stress ambientali possano arrivare sino al 100% della produzione. Le sinergie che derivano dalla combinazione tra biostimolanti e fertilizzanti permettono invece di raggiungere la nutrizione ottimale delle piante, aiutare e migliorare lo sviluppo e la vigoria della pianta, aumentare le produzioni sia dal punto quantitativo che qualitativo, avere una maggiore tolleranza agli stress abiotici, ottenere benefici economici e ambientali, ridurre l’uso di prodotti fitosanitari. I biostimolanti, quindi, risultano essere la chiave del futuro per un’agricoltura innovativa ma soprattutto sostenibile.
“Considerata la lunga esperienza sia nel campo regolatorio che di ricerca in diversi settori- spiega Stefano Jondini, Responsabile Direzione Progetti -, Vitalia si occupa anche di mettere a punto nuovi formulati che abbiamo componenti a basso rischio per i lavoratori e i consumatori. Da più di venti anni siamo stati i primi a sollecitare le imprese, non solo Europee, ad entrare in questi settori che sempre più hanno necessità di prodotti naturali e di una riduzione delle dosi delle sostanze di sintesi. Crediamo che oggi i concetti di sostenibilità e tutela del consumatore finale siano concretizzabili solo se seguiti ed accuratamente monitorati lungo tutta la filiera: dalla formulazione all’etichetta. Obiettivo in cui Vitalia crede ormai da diversi anni”.