“Il Green new deal pone obiettivi molto sfidanti ma questo non deve pesare economicamente solo sulle spalle degli agricoltori pugliesi”.
Così il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro sintetizza il contributo che l’organizzazione degli agricoltori sta dando alla realizzazione del lavoro di sintesi e di proposta che la Regione Puglia sta elaborando. Al centro del documento regionale c’è la riduzione degli agrofarmaci. “Ridurre l’uso di pesticidi e fitofarmaci del 50% in Puglia, regione che vanta un vastissimo e variegato territorio agricolo, è una sfida concreta e attuabile e che ci vede in prima linea.
Tuttavia, è una sfida che deve essere portata avanti per gradi e non deve pesare solo sugli imprenditori agricoli. Siamo stati invitati a partecipare ai lavori della VI Commissione del Consiglio Regionale della Puglia. Durante l’incontro – prosegue – abbiamo sottolineato che se portati avanti senza tener conto dei principi di gradualità, gli obiettivi del Green new deal andranno ad inficiare la sostenibilità economica delle imprese locali.
Nel corso della seduta, Confagricoltura Puglia ha portato in evidenza i temi di Confagricoltura nazionale. Occorre evitare che questi obiettivi si traducano dunque da una parte in nuovi oneri per le imprese agricole e dall’altra in una riduzione della produzione europea, a vantaggio delle importazioni da Paesi terzi dove prevalgono sistemi produttivi meno rigorosi. Inoltre, serve omogeneità tra gli Stati Membri evitando che alcuni Paesi possano utilizzare prodotti fitosanitari, mentre in altri sono vietati. Occorre poi un importante lavoro di comunicazione e sensibilizzazione e di ricerca.
L’innovazione digitale è una leva strategica per il settore agroalimentare, in grado di garantire maggiore competitività a tutta la filiera. Anche le strategie Farm to Fork e biodiversità dovrebbero dare maggiore spazio allo sviluppo dell’agricoltura di precisione. Si dovrà prevedere la possibilità di utilizzare dosi ridotte di agrofarmaci nell’ambito dell’agricoltura di precisione, così come è assolutamente necessario prevedere la possibilità di utilizzo dei droni per effettuare trattamenti localizzati, superando il divieto legato ai trattamenti aerei.