BRUXELLES – “Abbiamo corso un rischio, ma ne è valsa la pena: l’accordo raggiunto è infatti ambizioso, con elementi innovativi che dovranno essere alla base della futura politica commerciale dell’Unione. A partire da una rigorosa parità di condizioni (Level playing field) fondata sulla clausola di non regressione degli standard produttivi, sociali, del lavoro e ambientali. Insomma, una base solida resa vincolante dalla possibilità di mettere in campo misure unilaterali di ribilanciamento della concorrenza”.
Così Paolo De Castro, negoziatore S&D alla commissione Commercio internazionale del Parlamento europeo, alla vigilia del voto in Assemblea plenaria sull’accordo commerciale tra Unione europea e Regno Unito; un’intesa raggiunta ieri sera a larga maggioranza – 660 voti a favore, 5 contrari e 32 astenuti – e il cui esito è stato reso noto questa mattina a Bruxelles.
Per De Castro, si tratta comunque di un accordo che “non può rappresentare un punto di arrivo ma di partenza, in vista di relazioni future capaci di promuovere gli interessi dei nostri cittadini e delle nostre imprese, superando le barriere amministrative e burocratiche che continuano a rallentare il flusso di merci tra le due sponde della Manica. Per quelli come noi che hanno sempre creduto nel progetto europeo, la Brexit resta una ferita aperta. Ma l’Unione ha dimostrato di saper ripartire con uno slancio nuovo che, con la risposta alla crisi pandemica, getta le basi per un’Europa più moderna e sostenibile, capace di andare al di là degli interessi nazionali che tanto hanno pesato negli ultimi anni”.
Nel ringraziare il capo-negoziatore Ue per la Brexit, Michel Barnier, e tutto il team negoziale per l’estenuante lavoro svolto, De Castro ha sottolineato come il Parlamento abbia “voluto analizzare questo lavoro in modo responsabile, pretendendo e ottenendo tempi ragionevoli per esercitare le nostre prerogative, nonostante la conclusione dei negoziati all’ultimo minuto avesse messo a serio rischio la democraticità dell’intero processo”.
Rivolgendosi quindi alla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, l’europarlamentare PD ha infine osservato: “L’errore storico della Brexit, così come la mancanza di visione più volte dimostrata dal Governo britannico, non possono portarci a pensare che i futuri rapporti tra Unione e Regno Unito si limitino al campo commerciale. Abbiamo enormi interessi strategici comuni: sta a noi continuare a lavorare con l’obiettivo di ridurre le distanze che, al momento, appaiono incolmabili”.