Xylella, Confagricoltura Puglia: via libera a nuovi impianti è un primo passo importante, ora bisogna costruire nuove filiere economiche per il Salento

BARI – “Il via libera agli impianti di agrumeti e altri alberi da frutto nel territorio salentino colpito dall’epidemia di Xylella deciso dal Comitato fitosanitario nazionale è un primo importante passo per il rilancio economico dell’intero territorio afflitto dal batterio. Adesso però bisogna costruire una nuova economia agricola”.

All’indomani della importante decisione presa dal Comitato fitosanitario nazionale, il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro e il presidente della Sezione olivicola di Confagricoltura Puglia Pantaleo Greco tirano le somme. Il percorso attuativo del provvedimento ha visto l’organizzazione degli agricoltori pugliesi in prima linea sia sul piano propositivo che su quello fattivo.

“Siamo in attesa del decreto ministeriale con cui saranno finanziati in concreto gli impianti di riconversione. Dal momento in cui gli agricoltori e i proprietari di terreni ricadenti nelle aree colpite potranno far richiesta di impiantare specie arboree diverse dall’ulivo e teoricamente resistenti alla Xylella fastidiosa – proseguono – si dovrà puntare a costruire una nuova filiera produttiva”.

Per i nuovi impianti, il Comitato fitosanitario nazionale fa riferimento alle piante del genere citrus e della famiglia delle drupacee (agrumi, peschi, ciliegi, mandorli, albicocchi). “Si dovrà puntare – dicono Lazzàro e Greco –  a formare braccianti specializzati nella potatura e nella raccolta di queste varietà e si dovranno organizzare centri di stoccaggio. Siamo dunque all’anno zero di un processo economico che può veder risorgere l’intero Salento dopo anni in cui lo scenario desolante degli alberi infetti ha sostituito la bellezza di sterminati campi di ulivi secolari. Adesso, con la possibilità di impiantare varietà di ulivi e nuove varietà resistenti, il tessuto sociale avrà una nuova economia sulla quale puntare e investire. In questo cambiamento, del quale ci sentiamo anche noi di Confagricoltura ‘genitori’, siamo pronti a supportare nelle scelte i produttori che decideranno di puntare sulle nuove varietà e l’Assessorato all’Agricoltura che dovrà gestire dal suo canto il delicato ma fondamentale passaggio”.

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