ROMA – Oltre 15 miliardi di euro destinati alla promozione della sostenibilità, dei quali 11,9 per l’incentivazione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, 1,1 miliardi per l’efficienza energetica e per le rinnovabili nel settore termico, 1 miliardo dedicato ai biocarburanti. Sono inoltre 1,3 miliardi di euro i proventi delle aste di CO2 nell’ambito del meccanismo europeo ETS (Emission Trading Scheme).
Questi i principali numeri relativi all’attività svolta nel 2020 dal Gestore dei Servizi Energetici, società del Ministero dell’Economia e delle Finanze che in Italia promuove lo sviluppo sostenibile attraverso l’incentivazione dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili, ma anche tramite una capillare campagna di informazione e formazione rivolta a cittadini, Pubbliche amministrazioni e imprese. Il Rapporto delle attività è stato presentato questa mattina, con la partecipazione del Ministro della Transizione Ecologica intervenuto in apertura dell’evento. “Il nostro sforzo è volto ad incrementare quote sempre crescenti di rinnovabili nei sistemi energetici “, ha dichiarato il Ministro, “a partire dal settore elettrico, che ha potenzialità di decarbonizzarsi per primo rispetto ad altri, facendo leva sull’abbondanza di risorsa rinnovabile a disposizione e su tecnologie prevalentemente mature. Ma la ratio dei nostri interventi si fonda anche su un miglioramento immediato della qualità della vita, come nel caso dello sviluppo della mobilità sostenibile che, oltre ai fini della decarbonizzazione, costituisce un tangibile apporto positivo alla vivibilità. Oppure, come nel caso del rafforzamento dell’efficientamento energetico attraverso l’incremento del livello di efficienza del parco immobiliare, una delle leve più virtuose per la riduzione delle emissioni in un Paese come il nostro, che soffre di un patrimonio edilizio in cui oltre il 60% degli edifici ha un’età superiore a 45 anni”.
Nonostante gli impatti della pandemia, il Gestore ha favorito nel 2020 l’attivazione di nuovi investimenti, pubblici e privati, nel settore della green economy per circa 2,2 miliardi mentre l’energia elettrica generata da fonti rinnovabili e i risparmi energetici indotti dagli interventi di efficientamento incentivati hanno evitato l’emissione in atmosfera di ben 42 milioni di tonnellate di CO2, pari al consumo di 109 milioni di barili di petrolio. È stimata invece in 51mila unità di lavoro annuali (equivalenti a tempo pieno) l’occupazione legata alle iniziative nuove e già in corso sostenute dal GSE.
Con una copertura da fonti rinnovabili stimata al 20% dei consumi energetici complessivi nei settori elettrico, termico e dei trasporti, l’Italia nel 2020 ha superato gli obiettivi fissati dall’Unione europea (17% al 2020 per l’Italia). Inoltre, nel settore elettrico il 37% dei consumi è stato soddisfatto da fonti rinnovabili, cui è associata una produzione di circa 116 TWh, grazie anche a nuovi impianti installati per oltre 900 MW di potenza (dei quali circa 750 di fotovoltaico) e all’incremento della produzione fotovoltaica dovuta al maggior irraggiamento solare. A fine 2020 risultano in esercizio in Italia circa 950.000 impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, per una potenza complessiva di oltre 56 GW. Di questi impianti, quasi 936.000 sono fotovoltaici, circa 5.700 eolici, mentre i restanti sono alimentati dalle altre fonti (idraulica, geotermica, bioenergie).
Il fotovoltaico sarà protagonista anche nel 2021 grazie all’avvio dei progetti relativi all’Autoconsumo collettivo e alle Comunità energetiche. Al riguardo, nel 2020 il GSE ha pubblicato le regole tecniche, reso disponibile il Portale per le istanze di accesso agli incentivi ed ha avviato una capillare attività informativa e di promozione con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati.
“Nell’anno delle grandi sfide, l’impegno del GSE si è concretizzato in oltre 15 miliardi di euro destinati allo sviluppo sostenibile e in circa 1 milione di progetti dedicati alla transizione energetica. Risultati, questi, resi possibili dalle Persone del GSE che hanno potuto svolgere il proprio lavoro e consolidare la percezione del valore sociale di chi lavora nella Pubblica Amministrazione”, ha detto l’Amministratore delegato Roberto Moneta. “Insieme abbiamo accorciato le distanze reali e virtuali, supportato tutti i nostri stakeholder, recepito quattro DPCM, puntato a una democrazia dell’energia capace di favorire l’inclusione dei più vulnerabili e contribuito alla realizzazione del Piano di rilancio Next Generation EU. Le sfide non sono certamente finite, ma con la guida del nuovo Ministero scriveremo i prossimi capitoli della transizione ecologica del nostro Paese”.
I costi sostenuti dal GSE per l’incentivazione e il ritiro dell’energia elettrica si sono attestati nel 2020 sui 12,9 miliardi di euro. Tali costi sono stati in parte compensati dai ricavi, per circa 1 miliardo di euro, provenienti dalla vendita dei 29,2 TWh di energia verde ritirata dal GSE e collocata sul mercato elettrico. La differenza tra i costi e i ricavi ha determinato per il 2020 un onere sulla componente ASOS della bolletta di circa 11,9 miliardi di euro (l’incremento rispetto agli 11,4 del 2019 è legato alla maggiore produzione di energia da fonti rinnovabili e alla contestuale riduzione dei ricavi legati alla vendita di energia).
L’assistenza e la promozione a cittadini, imprese e PA hanno caratterizzato l’impegno del GSE sui temi dell’accesso agli incentivi e della riqualificazione energetica degli edifici pubblici fornendo supporto a oltre 3.100 enti pubblici ed erogando formazione a oltre 2.500 tecnici della Pubblica Amministrazione.
“La pandemia ha contribuito a rafforzare la consapevolezza dell’importanza dello sviluppo sostenibile e dell’urgenza di mettere in campo tutti gli sforzi necessari per raggiungere gli obiettivi ancora più impegnativi che l’Europa ha reputato di darsi”, ha dichiarato il Presidente del GSE, Francesco Vetrò, sottolineando che “la transizione energetica costituisce la chiave principale per superare il momento storico così complesso che ci troviamo a vivere e per puntare decisi alla decarbonizzazione al 2050 e, perché ciò si realizzi, occorre, già nel breve termine, cogliere le opportunità offerte dalle ingenti risorse che con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza l’Europa destina alla ripresa economica del Paese. Il processo”, ha poi concluso, “dovrà essere adeguatamente governato e il GSE saprà mettere al servizio del Paese le consolidate competenze tecniche e gestionali di cui dispone.”
Con le attività di Customer Care, nel 2020 il GSE ha gestito più di 429mila richieste di supporto e, con l’obiettivo di rendere più efficace e semplice il dialogo con gli Operatori, ha messo a disposizione il nuovo Portale dei Servizi.
In ambito efficienza energetica, le domande di accesso al Conto Termico sono state 113.498, corrispondenti a 451 milioni di euro di incentivi richiesti, di cui 320 milioni in accesso diretto e 131 milioni relativi a interventi prenotati dalla Pubblica Amministrazione. Nel 2020 il Gestore ha inoltre riconosciuto poco più di 1,7 milioni di Titoli di Efficienza Energetica, dei quali il 59% per interventi in ambito industriale, il 32% nel settore civile, il 5,5% per progetti di illuminazione e i restanti nel settore dei trasporti.
In un’ottica di costante miglioramento dei propri processi, con l’intento di applicare alla transizione energetica i risultati delle innovazioni tecnologiche, nel 2020 il GSE ha sviluppato un progetto per verificare l’applicabilità e il valore aggiunto della tecnologia blockchain con particolare attenzione al tracciamento end-to-end della filiera dei biocarburanti, al supporto alla mobilità sostenibile e alle Comunità energetiche.
Infine, con l’intento di promuovere la cultura della sostenibilità in tutti gli ambiti, nel 2020 attraverso il progetto “GSE Incontra le scuole” sono stati formati circa 1.680 studenti delle scuole primarie e secondarie di tutta Italia.
Il Rapporto delle attività 2020 è disponibile nell’area dedicata del sito GSE.