ROMA – “Nonostante le difficoltà emerse, un accordo sulla riforma della PAC è possibile e auspicabile, ma non a tutti i costi. Perché la politica agricola dell’Unione deve continuare a sostenere un processo economico finalizzato a fornire ai consumatori cibo in quantità adeguate, sicuro e di altissima qualità”.
Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, sul rinvio del negoziato tra le istituzioni della UE per raggiungere un’intesa sulla nuova PAC che dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2023.
“E’ evidente che le imprese agricole sono di fronte ad una nuova sfida – prosegue Giansanti – che è quella di una maggiore sostenibilità ambientale. Vale a dire, salvaguardare i livelli di produzione riducendo la pressione sulle risorse naturali”.
“Non servono, però, nuovi e complessi adempimenti burocratici; mentre risulta fondamentale un’efficace tutela dei redditi di tutte le imprese, senza penalità in funzione della dimensione” – sottolinea il presidente di Confagricoltura.
“Senza dimenticare che la continuità dell’attività agricola è essenziale per la vitalità sociale ed economica delle zone rurali e delle aree interne”.
“Ci auguriamo – conclude Giansanti – che la ripresa delle trattative tra le istituzioni dell’Unione sia caratterizzata da una maggiore attenzione nei confronti delle esigenze economiche delle imprese”.
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