VERONA – Partirà con la raccolta dell’orzo la stagione dei seminativi nel Veronese, che finora ha goduto di un meteo favorevole. Sia i frumenti che l’orzo, il mais e la soia si presentano in buone condizioni, nonostante la siccità prolungata di inizio anno, e non si sono registrati danni da gelate. Unico neo il ritardo nello sviluppo delle piante dovuto al freddo prolungato, che ritarderà le raccolte.
Tutti i seminativi primaverili come il mais e la soia sono stati seminati in ritardo
«Abbiamo avuto freddo fino a fine aprile e perciò tutti i seminativi primaverili come il mais e la soia sono stati seminati in ritardo – – spiega Mauro Mantovani, presidente del settore seminativi di Confagricoltura Verona -. Però con l’arrivo dell’estate lo sviluppo dovrebbe accelerare e confidiamo che la raccolta dell’orzo parta tra un paio di settimane, seguita poi da quella del grano tenero e quindi a cavallo tra giugno e luglio del grano duro, per continuare con la soia. In generale, comunque, il meteo è stato clemente. L’orzo sta presentando un regolare sviluppo vegetativo e sta incontrando i favori dei coltivatori. Il frumento, grazie alle temperature contenute, ha mantenuto una solidità di fusto e di spiga e appare sano. I frumenti quest’anno hanno ottenuto ottimi numeri nelle semine, perché portano risultati con pochi costi e i prezzi si mantengono elevati. Ma anche la soia ha ottimi riscontri, data la domanda di mercato, così come il mais, che viene utilizzato dagli allevatori come mangime per gli animali».
In linea con l’anadamento nazionale
L’andamento dei frumenti rispecchia quello nazionale, dove sono previsti aumenti di superficie soprattutto per quanto riguarda il grano duro (+ 4%). Anche per il grano tenero si prevedono quotazioni soddisfacenti, trainate dai rialzi del prezzo del mais, salito a 27 euro il quintale. La soia attualmente è oltre 60 euro il quintale, quasi il doppio dello scorso anno. Bene anche il girasole, a 27 euro, coltura marginale che viene seminata in quanto comporta poco dispendio di lavoro e poca acqua. «I prezzi fino a pochi mesi fa erano ai minimi storici, mentre questi rialzi consentono redditività alle aziende – spiega Mantovani -. È chiaro che l’impennata sta mettendo in difficoltà la zootecnia, ma è anche logico che ci sarà un adeguamento del mercato della carne che andrà a riequilibrare i valori. Tecnicamente è giusto che il problema della redditività parta dalla base, cioè dai cereali, per poi andarsi a spalmare sugli altri settori. Solo in questo modo possiamo garantire la qualità dei prodotti a beneficio del consumatore finale». Per quanto riguarda l’orzo la provincia di Verona cercherà di mantenere il passo dello scorso anno, quando con un aumento delle superfici del 18,8% raggiunse quota 3.450 ettari, seconda solo a Padova. Sul fronte dei frumenti l’obiettivo è di recuperare il terreno perduto lo scorso anno, con la superficie calata del 8,6 per cento per quanto riguarda il frumento tenero (13.900 ettari) e del 31 per cento per quanto riguarda quello duro (1.600 ettari). Buone previsioni anche per la soia, che nel 2020 ha guadagnato terreno (13.100, + 12,4%) e per il mais (25.400 ettari, superficie invariata).