BOLOGNA – «La conclusione dei negoziati sulla riforma della Pac, cui ci auguriamo si arrivi entro breve dopo il brusco stop dei giorni scorsi, sarà solo l’inizio di un lungo percorso che proseguirà con l’intensa e delicata partita del PSN, che andrà chiuso entro l’estate del 2022 e che a nostro avviso dovrà essere caratterizzato dalla giusta ambizione necessaria a raggiungere i nove obiettivi strategici della Politica Agricola Comune».
Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Franco Verrascina intervenendo alla tavola rotonda “La nuova PAC e le scelte del Piano Strategico Nazionale”, svoltasi nell’ambito dell’assemblea generale del Consorzio per la Valorizzazione delle Sementi CONVASE. «La priorità deve continuare a essere quella di difendere il reddito degli agricoltori, tutelandone l’insostituibile operato, che li rende i primi custodi dell’ambiente e del territorio, con il fondamentale ruolo di salvaguardare e sostenere la biodiversità, contribuendo alla sostenibilità culturale, ambientale ed economica, mantenendo al contempo vive le tradizioni agricole locali e valorizzandone le produzioni territoriali», ha aggiunto.
Puntare su ricerca e innovazione
«Per coniugare la sostenibilità ambientale con quella economica, non si può prescindere dalla ricerca e dell’innovazione. È sempre più evidente, anche in relazione ai sempre più frequenti eventi atmosferici estremi legati al climate change, che è indispensabile gestire al meglio tutti i fattori della produzione; gli stress ambientali, infatti, mettono a dura prova gli organismi vegetali così come gli animali da allevamento, le cui prestazioni dipendono anche dalle condizioni ambientali in cui vivono», ha continuato Verrascina. «E’ per tali ragioni che dobbiamo riconoscere al miglioramento genetico il ruolo che merita, tenendo sempre bene a mente che senza la genetica e tutto quello che ne consegue con il genome editing, che dobbiamo cominciare a identificare come tecniche di evoluzione assistita-TEA, sarà impensabile raggiungere la tanto decantata rivoluzione green, ma anche produrre utilizzando minori quantità di carburanti, di fertilizzanti e di agrofarmaci», ha ribadito il presidente della Copagri. «Il miglioramento genetico non ci aiuterà solo ad aumentare la resistenza contro i vari parassiti, ma consentirà anche al genoma delle piante di adattarsi con minore stress ai cambiamenti climatici, contribuendo al contempo a mantenere, o in alcuni casi addirittura a incrementare, la produttività e la resa delle piante, anche in situazioni particolari», ha concluso Verrascina.