ROMA – La tracciabilità del tartufo in Italia, le differenze delle riserve controllate tra le varie zone del paese e una ricerca libera, ma allo stesso tempo regole uguali per tutti.
E ancora, la necessità di pene adeguate per chi, senza alcun rispetto del territorio e soltanto per lucrare, lascia dietro di sé boschi devastati.
Sono stati questi alcuni degli argomenti affrontati dal sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio, durante un confronto con i rappresentanti della Federazione nazionale associazioni tartufai italiani. Si è fatto inoltre riferimento al ddl che recepisce le proposte di legge dei senatori Giorgio Maria Bergesio, Mino Taricco e Francesco Mollame.
“Bene che su questa legge ci sia una volontà politica trasversale, il nostro impegno sarà far arrivare in tempi rapidi le risposte di competenza del Mipaaf”, ha assicurato il sottosegretario. Infine, la necessità di tutelare i cavatori professionali, e anche chi lo fa solo per hobby ma con passione e competenza tecnica, dai predoni.
“Un tempo c’erano i furti di rame o di gasolio agricolo, l’ultima tendenza è l’assalto ai nostri prodotti agricoli di qualità. Per questo – ha concluso Centinaio – è necessario prevedere pene giuste per difendere il settore”.
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