ROMA – “Il Diavolo è nei dettagli. E i Senatori della Repubblica Italiana non prestano attenzione ai dettagli. Solo così si può spiegare come la Camera Alta di un Paese che fa parte del G8 e attualmente presiede il G20 possa, nelle pieghe di un DDL inteso per la tutela e sviluppo dell’agricoltura biologica, aver votato quasi all’unanimità a favore delle pratiche dell’agricoltura biodinamica. Attribuendo all’agricoltura biodinamica la stessa dignità dell’agricoltura biologica”.
Biodinamica. Accademia Nazionale di Agricoltura: danno per l’agricoltura
Inizia così l’appello della Commissione Ricerca dell’Accademia dei Lincei, che in un documento definisce l’agricoltura biodinamica priva di ogni base scientifica e osserva che un suo eventuale finanziamento pubblico getterebbe discredito sull’Italia.
“Il Senato riconosca il suo “grave errore” nell’aver approvato il Ddl sull’agricoltura biologica che comprende anche il finanziamento all’agricoltura biodinamica” – si legge nel documento.
Il dettaglio, per i Lincei, è nell’equivoco che potrebbe far percepire ‘biologico’ e ‘biodinamico’ come termini simili, ma “l’agricoltura biodinamica è qualcosa di assai diverso. Talmente diverso che il nostro Senato dovrebbe riconoscere come grave errore l’avere attribuito alla biodinamica uno status tale da poter essere addirittura sostenuta e incentivata a spese dei contribuenti”, si rileva nel documento. “L’agricoltura biodinamica – prosegue la Commissione Ricerca dei Lincei – prevede infatti pratiche basate su insensate credenze esoterico/astrologiche che sembrano uscite da un trattato di stregoneria. Pratiche che non solo non hanno alcuna base scientifica o empiricamente dimostrabile, ma risultano addirittura grottesche e in molti casi ripugnanti. Pratiche che, se verranno adottate, getteranno discredito sul marchio di qualità del nostro Paese, che il Ddl intende invece valorizzare e tutelare”.
I Lincei osservano che il termine biodinamica è il “marchio registrato dell’associazione privata Demeter, a cui quindi dovrebbero essere pagati diritti da chiunque di questo marchio volesse fregiarsi” e di conseguenza “questa associazione privata, se il Ddl venisse definitivamente approvato nella forma licenziata dal Senato, avrebbe di fatto parola nella distribuzione di fondi pubblici”.
Senza voler entrare “nel merito degli interessi che possono aver indotto a inserire l’agricoltura biodinamica in questo Ddl”, nel documento si osserva che “per alcuni aspetti la vicenda ricorda quella del metodo Stamina” e che “si deve però imparare dagli errori del passato, e soprattutto evitare di ripeterli”. L’auspicio è che “come a suo tempo nel caso Stamina, la Camera dei Deputati emendi la legge. Il biologico è ormai una realtà importante del nostro sistema agroalimentare – così come l’attenzione verso la salubrità degli alimenti – e questo DDL è non solo opportuno ma tempestivo e necessario. Il biodinamico però non può e non deve assolutamente rientrare in questo DDL. E’ necessario e sufficiente che questo termine venga eliminato dal testo”.