ROMA – L’ultimo studio diffuso dall’Unione europea certifica il fallimento delle strategie per il contrasto dei cambiamenti climatici adottate finora in agricoltura – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro.
Aver speso 100 miliardi di euro, un quarto del budget europeo, per abbattere le emissioni e incentivare pratiche di coltivazione sostenibili non ha infatti prodotto alcuna riduzione dei livelli di ossido di carbonio dal 2010 a oggi.
L’Europa riconosce senza mezzi termini che quanto fatto fino a oggi non è bastato per invertire la tendenza e promuovere una trasformazione verde della nostra agricoltura – prosegue Tiso. In una fase cruciale per la riforma della Pac, i dati diffusi da Bruxelles suonano come un forte monito per tutti i Governi impegnati nei negoziati che dovrebbero portare a un accordo nell’Agrifish in programma a fine mese.
Ancora una volta, i ricercatori segnalano che gli allevamenti intensivi sono tra le prime cause di inquinamento, in quanto producono da soli la metà delle emissioni nocive del settore agricolo. Più in generale, gli investimenti per la difesa dell’ambiente hanno incentivato solo in piccola parte pratiche di coltivazione e allevamento sostenibili, senza riuscire a imprimere la svolta necessaria.
Se il bilancio degli ultimi dieci anni non è roseo, c’è ancora tempo per cambiare lo scenario dei prossimi anni. La nuova Politica Agricola Comunitaria avrà a disposizione un budget di 387 miliardi di euro per il periodo 2021-2027. L’Europa non può permettersi di perdere quest’occasione per dare vita a un vero e proprio rinascimento agricolo, che faccia dell’agroecologia il suo pilastro fondamentale.
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