VERONA – Il riconoscimento dell’attività agromeccanica e dell’imprenditore che la conduce, la creazione di un Albo professionale e il contrasto alla concorrenza sleale, che crea distorsioni al mercato dei servizi. Sono i punti cardinali espressi dal presidente di Apima Verona, Gianni Dalla Bernardina, nel corso della 76esima assemblea annuale.
Il futuro del settore e la direzione degli investimenti
Sotto la lente, in particolare, il futuro del settore e la direzione degli investimenti, analizzato da importanti player della meccanizzazione. A partire dall’orticoltura in scala industriale, che «necessita di tecnologie e professionalità che solo operatori specializzati possono garantire, come già accade in altri paesi europei che in questi anni hanno realizzato investimenti in questo ambito», ha sottolineato Maurizio Forigo, titolare della Roter Italia.
La rivoluzione nell’agricoltura digitale
Altrettanto cruciale la rivoluzione in atto legata all’agricoltura digitale e alla raccolta, analisi ed elaborazione dei big data. «La tecnologia e la gestione del dato – secondo Franco Roncari, dealer di Agri-Verde – sono il futuro dell’agricoltura, anche secondo i nuovi indirizzi dettati dalla riforma della Politica agricola comune. A tal proposito, l’impresa agromeccanica ne è la naturale detentrice».
Coniugare la produttività e la sostenibilità ambientale
La soluzione per un futuro in grado di coniugare la produttività e la sostenibilità ambientale, economica e sociale va individuata, per Apima Verona, nel dialogo di filiera. «Non siamo soli nell’affrontare le difficili sfide del comparto primario – ha concluso il presidente Dalla Bernardina – e solo facendo sistema, confrontandoci al nostro interno e con tutti i partner a monte e a valle della produzione, potremo ottenere i risultati che il mondo agromeccanico merita».