BARI – Le organizzazioni agricole Cia Agricoltori Italiani Puglia, Confagricoltura Puglia e Copagri Puglia nell’esprimere cordoglio per le assurde morti di lavoratori avvenute in questi giorni di grande afa, ribadendo apprezzamento per la tempestiva ordinanza del presidente Emiliano, ritengono sia necessario definire con urgenza, chiarezza e, soprattutto, in maniera condivisa tutte le attività lavorative a rischio.
Le organizzazioni ritengono sia opportuno manifestare la stessa attenzione e sensibilità per tutti i lavori che, parimenti a quelli nei campi, espongono a rischio imprenditori e lavoratori.
Pur condividendo le motivazioni umane che hanno spinto il presidente Emiliano ad emettere l’ordinanza che vieta il lavoro agricolo ‘in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle ore 12 alle ore 16 fino al 31 agosto 2021’, queste organizzazioni rilevano che, nel mondo agricolo, migliaia di aziende e lavoratori, quotidianamente, lavorano già da secoli rispettando il buon senso e le norme di legge a tutela della propria salute, iniziando prima dell’alba e sospendendo il lavoro nei campi nelle ore più calde.
Per questo, non meritano un’ordinanza che ha l’amaro sapore di un atto di accusa nei loro confronti.
Non riteniamo giusto, di conseguenza, penalizzare l’impresa agricola che ha da sempre reso nobile e grande la nostra terra, tenuto conto che sulle morti di questi ultimi giorni sono ancora in corso indagini della Magistratura mirate ad appurare circostanze ed eventuali responsabilità.
Riteniamo, altresì, maturi i tempi per un intervento generale della Regione Puglia su tutti gli asset economici della nostra terra, e non solo sull’agricoltura che non può fungere sempre da capro espiatorio.
Pertanto, nel condividere l’impegno sulla prevenzione degli incidenti sul lavoro, chiediamo al presidente Emiliano di convocare tutte le organizzazioni, anche non agricole, per una concertazione complessiva e per definire puntualmente e con chiarezza tutto ciò che sarebbe possibile fare in questo periodo estivo per migliorare le condizioni di lavoro di imprenditori e lavoratori. Ciò al fine di poter consentire alle aziende di poter programmare al meglio, con serenità, il proprio lavoro senza correre il rischio di atteggiamenti discrezionali degli organi di controllo.