Roma – Dare slancio a una cultura gastronomica sostenibile e gourmet che favorisca il consumo e giusto impiego del tartufo a tavola, la sua promozione attraverso pubblicazioni ed eventi nazionali o internazionali, nonché la creazione, in cucina e in sala, di nuove competenze e mestieri.
È lo spirito con cui è stato siglato il Protocollo d’intesa fra il Mipaaf la Federazione italiana cuochi e l’Accademia del tartufo nel mondo.
L’accordo è stato sottoscritto oggi nella sala Clemente del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali dal sottosegretario Gian Marco Centinaio per il ministero, dal presidente della Fic, Rocco Cristiano Pozzulo, e dal presidente dell’Atm, Giuseppe Cristini. Le parti hanno inoltre auspicato la creazione di un tavolo tecnico e di un comitato scientifico di studio per valorizzare e promuovere nel mondo la filiera del tartufo italiano.
Tra le finalità del protocollo d’intesa c’è la valorizzazione della cucina italiana di qualità a livello internazionale e il favorire iniziative di formazione degli operatori. Allo stesso tempo si punta a informare i consumatori per renderli consapevoli delle proprie scelte alimentari e sostenere e diffondere le peculiarità della Dieta Mediterranea.
“Quest’accordo favorisce sinergie utili a migliorare le produzioni gastronomiche e agroalimentari attraverso il rispetto dei criteri di adeguatezza normativa, della sostenibilità e della certificazione della qualità e della sicurezza – evidenzia il sottosegretario Mipaaf, sen. Gian Marco Centinaio -. Si tratta inoltre di un ulteriore strumento per rispondere alle crescenti esigenze dei consumatori di ogni fascia d’età e al cambiamento degli stili di vita. Gli chef della Federazione italiana cuochi e il tartufo sono entrambi ambasciatori del nostro miglior Made in Italy nel mondo. Un connubio vincente che ha nella qualità il suo punto di forza”.
“Diffondere attraverso la cucina professionale la cultura della qualità territoriale e i modelli locali di gastronomia, siamo sicuri, sarà un valore ed elemento trainante l’offerta ristorativa post Covid e farà la differenza anche nel mercato globalizzato dell’accoglienza di domani – sottolinea il presidente della Federcuochi Rocco Cristiano Pozzulo -. Nasce da qui, e a questi valori è ispirata, l’intenzione di dare slancio ad una cultura gastronomica gourmet ma anche sostenibile, che favorisca il consumo e giusto impiego del tartufo a tavola, la sua promozione in Italia ed all’estero e la creazione in cucina e in sala di nuove competenze e mestieri”.
Il protocollo consta di otto articoli e avrà la durata di 12 mesi, rinnovabili automaticamente per i successivi 12.
“Si celebra oggi – afferma Giuseppe Cristini, direttore della rivista Accademia del tartufo nel mondo – il patto più raffinato e gourmet della storia. Il tartufo, i grandi chef e le Istituzioni guardano oltre. Con il Ministero che ci mette la faccia, la grande cucina italiana pronta a riprendere il suo ruolo e il piglio culturale e autorevole di Accademia del tartufo che parla al mondo. Siamo pronti a corteggiare tutta la ristorazione italiana e internazionale e ad accompagnarla verso una ripresa culturale e gastronomica e quindi economica. Il tartufo è un cibo per sognatori e – conclude Cristini – necessita di narrazione, di profonde conoscenze e competenze che partono dal bosco e arrivano fino alla tavola”.