DESENZANO SUL GARDA – Il Lago di Garda si trasforma per tre giorni nella capitale italiana dell’internazionalizzazione del vino. Lo fa con un Summit in cui una selezione delle più identitarie realtà vitivinicole nazionali si confronterà con la critica internazionale e con i buyer dei principali mercati mondiali nel quadro delle nuove dinamiche e scenari dettati dalla pandemia.
Italian Taste Summit
Dall’11 al 13 luglio si terrà, infatti, la quarta edizione di Italian Taste Summit, primo appuntamento strategico B2B di questa portata dopo la fine delle restrizioni e unico nel quale il numero di cantine presenti è identico a quello degli importatori invitati. All’evento, studiato ad hoc per favorire il dialogo diretto con gli operatori del settore e lo scambio commerciale, parteciperanno oltre 50 cantine selezionate, tra cui Endrizzi, Feudi di Romans, Firriato, Conti Bossi Fedrigotti, e i più importanti operatori provenienti da Giappone, USA, Messico, Canada, Russia, Ucraina, Gran Bretagna, Svizzera e altre nazioni europee (incluse quelle dell’Est). Al centro del programma, che prevede una serie di eventi diffusi tra la Rocca Visconteo Veneta di Lonato del Garda, la Tenuta Borgo la Caccia e il Relais Aquila D’Oro di Desenzano del Garda, ci sarà il confronto sulle nuove strategie dell’era post-Covid, che le produzioni italiane dovranno adottare per affermarsi sui mercati internazionali nello scenario modificato dalla pandemia.
«Oggi è indispensabile fare un passo in avanti e dimenticare il semplice storytelling»
«Sui mercati globali il Covid ha accelerato una serie di processi che erano già in auge alla fine del 2019, quali ad esempio la necessità da parte delle aziende di una presenza multicanale e il commercio online, ma ha innescato anche una serie di processi nuovi, che impongono un notevole adeguamento delle strategie di marcato anche solo rispetto a un anno fa – sottolinea Joanna Miro, AD del Gruppo Wine Global Aspect e organizzatore dell’evento – Oggi è indispensabile fare un passo in avanti e dimenticare il semplice storytelling. I consumatori devono essere coinvolti nelle esperienze disegnate su loro misura, nei rituali creati per rassicurare, accogliere e rendere loro partecipi direttamente nella visione aziendale. Parliamo dell’Experience Design, di un passaggio direi epocale con cui il consumatore viene “inserito” all’interno dell’azienda».
La crisi determinata dal Covid-19 sta influenzandoi trend di consumo in tutto l’agroalimentare
Una vera e propria rivoluzione, necessaria per approfittare della ripresa globale dei consumi prevista a partire da quest’anno. L’ultimo report di Grand View Research prevede infatti che il mercato globale del vino cresca a un ritmo medio del 6,4% all’anno (in termini di valore) già a partire dal 2021, e che continui a farlo fino al 2028 sottraendo progressivamente quote a quello dei superalcolici. E in tal senso anche i dati Istat sull’export di vino italiano nei primi tre mesi dell’anno lanciano segnali incoraggianti, con il +12% registrato nel mese di marzo (in termini di valore) e il trimestre chiuso in linea con il 2019. «La crisi determinata dal Covid-19 sta influenzando profondamente i trend di consumo in tutto l’agroalimentare, ma in particolare nel mondo del vino. I dati delle più recenti indagini di mercato segnalano un forte radicamento di specifici valori quali la richiesta di autenticità, di sobrietà, di naturalità, di semplicità: aspetti valoriali in grado di influenzare profondamente i comportamenti dei consumatori. Una conseguente strategia commerciale e di promozione deve partire dalla valorizzazione di queste richieste», spiega Vincenzo Russo, docente di Neuromarketing all’Università IULM di Milano «Si tratta in fondo di elementi valoriali che rientrano nel codice genetico del mondo del vino. Da qui l’esigenza di considerare con più attenzione tali aspetti valoriali al fine di potere realizzare una promozione del vino più efficace e funzionale. Senza dimenticare che i consumatori più che essere “macchine pensanti che si emozionano, sono macchine emotive che pensano”. Una migliore conoscenza dei segreti del cervello, offerta dalle neuroscienze e dal neuromarketing, può, di certo, aiutare a realizzare messaggi e strategie di marketing del vino più efficaci e coerenti con i processi decisionali dei consumatori».
Strategie operative del post Covid
Sarà questo l’argomento degli approfondimenti sulle strategie operative, già prevedibili, nei nuovi scenari dell’era post Covid. Se ne dibatterà dettagliatamente nella giornata di domenica 11 luglio, con due seminari su Neuromarketing & Posizionamento e su Experience-Design. Due appuntamenti che saranno coordinati da Emanuele Bottiroli, giornalista ed esperto di marketing del vino, con la partecipazione di Vincenzo Russo, docente di Neuromarketing all’Università IULM di Milano, di Debora Viviani, docente di Sociologia e ricercatrice dell’Osservatorio sui Consumi delle Famiglie dell’Università di Verona, del Sottosegretario di Stato al Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio, del presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, del presidente del Movimento turismo del vino della Lombardia, Carlo Pietrasanta. Non solo. Domenica 11, oltre ai seminari, sono in programma i banchi di assaggio e la Cena di Gala nella straordinaria cornice della Rocca Visconteo Veneta di Lonato del Garda. Lunedì 12 spazio ai meeting B2B, ai tasting tecnici con le guide di settore e alle degustazioni verticali per la stampa straniera, che saranno ospitate nella meravigliosa oasi verde della Tenuta Borgo la Caccia. Martedì 13, infine, l’esclusivo Relais Aquila D’Oro ospiterà i meeting B2B tra le aziende e gli importatori e sarà teatro degli eventi B2C riservati al pubblico di Winelover iscritti all’evento. In programma tre Master Class di altissimo livello, che offriranno quel tipo di esperienza unica e coinvolgente che gli appassionati ricercano. La prima Master Class offrirà la possibilità di scoprire tutti i segreti del Metodo Classico sotto la guida dell’enologo Fabrizio Marzi, che accompagnerà i partecipanti nella creazione del proprio blend personale. La seconda garantirà l’emozione della creazione di una cuvée rossa taglio Valpolicella, con l’approfondimento di tutte le caratteristiche e peculiarità dei singoli uvaggi, grazie all’enologa Sissi Baratella. La terza offrirà l’occasione di confrontarsi con abbinamenti audaci e inediti di vini e pietanze in una “sfida” alla tradizione condotta da Carlo Vaccarini, presidente dell’Associazione Professionale Sommellerie Italiana. L’evento si concluderà martedì sera con il Dinner Party riservato, che avrà come protagonisti i migliori vini selezionati per l’Italian Taste Summit.