ROMA – «Oggettivamente non basta dimostrare di essere efficienti, bisogna che tale qualità sia riconosciuta ed il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che assegna oltre 220 milioni di euro per la sicurezza idrogeologica del territorio, lo leggiamo come un importante attestato di fiducia».
A dichiararlo è Massimo Gargano, direttore generale dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), che a Perugia ha illustrato l’importante provvedimento, presente la Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, al cui territorio sono destinati quasi 6 milioni di euro.
«La novità più importante – prosegue il Dg di ANBI – è che il 15% dell’importo, pari a circa 2.103.000 euro, è destinato alle progettazioni, secondo una visione programmatoria, non consueta nel nostro Paese». Il DPCM ripartisce € 220.228.324,00 fra Regioni e Province autonome secondo oggettivi indici condivisi, attribuendo la percentuale maggiore alla Lombardia (9,4825% pari a € 20.883.150,82), seguita da Emilia Romagna (€ 17.225.329,64) e Toscana (€ 17.056.023,01); a ridosso ci sono però anche la Sicilia (€ 16.871.031,22), il Lazio (€13.420.934.29) e la Puglia (€13.411.684,70).
Gli interventi
A beneficiarne saranno interventi per la rimessa in efficienza di opere idrauliche multifunzionali, deputate a tutela del suolo, regimazione delle acque ed equilibrio ecologico dei corsi d’acqua; priorità verrà data ad interventi immediatamente cantierabili o in avanzato stato di progettazione. «E’ una risposta concreta, seppur parziale, ai 7 miliardi di euro mediamente spesi ogni anno dalla Protezione Civile per danni causati da eventi naturali – evidenzia ancora Gargano – Le risorse destinate all’adeguamento delle progettazioni sono un’importante scelta di programmazione verso il futuro, cui corrisponde anche il grande progetto ANBI per il monitoraggio dell’intera rete idraulica del Paese, lunga circa 131.000 chilometri, vale a dire oltre 3 volte la circonferenza della Terra».
Presidente Vincenzi: «Serve una forte collaborazione con i territori e le Istituzioni»
«Il DPCM è un tassello anche nella prospettiva delle grandi opportunità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – conclude Francesco Vincenzi, presidente di ANBI – per la cui realizzazione serve una forte collaborazione con i territori e le Istituzioni per evitare che lungaggini burocratiche impediscano di cogliere fino in fondo un’occasione irripetibile per lo sviluppo dell’Italia».