LEGNARO – «Non avevamo alternative. Il perdurante silenzio del ministro Stefano Patuanelli, a cui si somma quello del direttore di Agea, Gabriele Papa Pagliardini, ci costringono a interpellare il presidente del Consiglio Mario Draghi affinchè intervenga per risolvere una vicenda giunta ormai al limite del surreale: erogare i fondi destinati alla filiera della carne bovina secondo quanto stabilito dal Decreto Rilancio del luglio di un anno fa, quando il governo Conte 2 deliberò lo stanziamento di 90 milioni di euro da destinare ai comparti zootecnici che a causa della pandemia avevano dovuto affrontare un lungo periodo di crisi».
Così Alessandro De Rocco, presidente dell’Organizzazione Interprofessionale della carne bovina Intercarneitalia negli attimi immediatamente successivi all’invio del telegramma al premier Draghi, in cui gli si chiede di intervenire in forza della sua autorevolezza. «“I due telegrammi inviati rispettivamente il 25 marzo e il 1 giugno scorsi al titolare del Mipaaf e al direttore di Agea, insieme ai numerosi solleciti inoltrati all’Agenzia per le erogazioni in agricoltura – puntualizza il presidente De Rocco – sono stati totalmente ignorati in spregio alle più elementari forme di buona educazione. Questo sarebbe comunque l’aspetto meno importante. Ciò che invece più conta sono gli insostenibili ritardi accumulati da Agea, e vorrei ricordare che si tratta dell’organismo pagatore per il settore agricolo controllato dal Mipaaf, che a quanto pare non è in grado di emanare le necessarie direttive e organizzare un programma informatico capace di dare seguito a quanto previsto dal decreto del 23 luglio 2020 dedicato al Fondo emergenziale per le filiere in crisi. È scandaloso che ancora oggi gli uffici di Agea siano chiusi per effetto del Dpcm 25/3/2020 come recita una voce registrata che risponde al numero telefonico del centralino, mentre l’Italia intera ha ripreso da tempo a lavorare e il settore agrozootecnico, non dimentichiamolo, non si è mai fermato nemmeno nei giorni più drammatici della pandemia. E, va sottolineato, i soldi sono disponibili dallo scorso mese di dicembre».
Per il presidente della OI IntercarneItalia anche i tempi supplementari di questa incredibile attesa sono ormai scaduti. «Come possiamo pensare di ridare slancio al nostro Paese se i ruoli che richiedono persone competenti e soprattutto responsabili dimostrano invece di essere occupati da chi, con il suo comportamento professionale, non ne è all’altezza? Il mondo zootecnico è un mondo che lavora da sempre nel silenzio, preferendo la concretezza alla vacuità di certe inutili parole. Forse abbiamo sbagliato. Ma è una lezione che dimostreremo di avere ben compreso».