ROMA – Con l’obiettivo di favorire l’imprenditoria femminile in agricoltura, il decreto Sostegni-BIS, appena convertito in legge, estende alle donne, senza limiti di età, le agevolazioni previste per i giovani imprenditori agricoli, con la misura Più Impresa.
Le agevolazioni, che consistono in un contributo a fondo perduto fino al 35% delle spese ammissibili e in un mutuo a tasso zero per la restante parte, nei limiti del 60% dell’investimento sono ora applicabili alle imprenditrici e alle imprese a totale o prevalente partecipazione femminile. Per sostenere lo sviluppo occupazionale femminile, resta operativo anche lo strumento Donne in Campo.
A fine 2020 le donne che in agricoltura erano 233 mila su un totale di 912 mila occupati, dove spicca il Sud. In alcune regioni si evidenzia un’incidenza maggiore rispetto alla media nazionale: Campania (39%), Basilicata (39%), Molise (36%), Liguria (34%), provincia autonoma di Trento (32%) e Abruzzo (32%). Soprattutto in alcune regioni del Mezzogiorno, come Calabria, Basilicata e Molise, l’agricoltura ha una funzione sociale e contribuisce ad attenuar la disoccupazione femminile; al contrario, un’incidenza particolarmente bassa si evidenzia in Sardegna (11%), Lombardia (17%), Sicilia (19%). A dicembre si contavano 56.300 imprese agricole femminili iscritte presso i registri camerali, il 28,3% delle imprese di tutti i settori economici (735,5 mila).