VERONA – Angurie regalate alla vigilia di Ferragosto. Dopo la svendita a 1 centesimo, che l’anno scorso sollevò le proteste degli agricoltori, Eurospin quest’anno rilancia e alza la posta, arrivando ad annunciare alla clientela che il 14 agosto, a fronte di un minimo di spesa di 20 euro, darà in dono un cocomero. E non è la sola a vendere sottocosto le angurie. Pochi giorni fa i punti vendita Pam del gruppo Retail Pro le hanno proposte ai consumatori al prezzo di 1 centesimo al chilo a fronte di una spesa di almeno 25 euro.
«Siamo amareggiati – sottolinea Francesca Aldegheri, presidente del settore frutticolo di Confagricoltura Verona -. È una stagione difficile per l’ortofrutta tra gelate, grandine e cimice e sarebbe importante ricevere almeno il giusto prezzo. Noi non discutiamo le politiche commerciali della Gdo, ma l’importante è che non vengano scaricate su noi agricoltori. Anche se Eurospin sostiene che i fornitori sono stati pagati a prezzi di mercato, la realtà è che le offerte fatte dalla grande distribuzione hanno una ricaduta sui prezzi della nostra merce, che sono sempre al ribasso. Nessuno si sognerebbe di svendere la Coca Cola a 1 centesimo, mentre vendere sottocosto pesche o meloni è una prassi abitudinaria. Sono offerte che sviliscono il comparto e disorientano il consumatore. E tutto questo mentre in Italia sopportiamo alti costi per produrre frutta di qualità, con normative severe da rispettare, mentre la concorrenza oltreconfine non è sottoposta a controlli e vende sottocosto i prodotti. Le regole dovrebbero essere uguali per tutti».
E mentre Luca Migliolaro, direttore commerciale dei supermercati Pam, si è affrettato a precisare che “le angurie a 1 centesimo non sono un’offerta, ma un’operazione a premi”, anche Alberto De Togni, presidente di Confagricoltura Verona, osserva che «vedere i prodotti agricoli regalati è avvilente. Non entriamo nel merito delle scelte della grande distribuzione – chiarisce -, che sono frutto del marketing aziendale, ma osserviamo che certe politiche del mercato discreditano il settore e deprimono il lavoro degli agricoltori. Si tratta di pratiche che ci auguriamo siano destinate a finire. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato il decreto legislativo per recepire la normativa europea che vieta le pratiche commerciali sleali nei rapporti tra grande distribuzione e fornitori. Sarà una grande opportunità per restituire il giusto peso e valore ai diversi attori della filiera agroalimentare».