ROMA – L’informatizzazione delle procedure per l’assegnazione del gasolio agevolato in agricoltura sta andando in ordine sparso nelle diverse regioni d’Italia. In Umbria, grazie all’intervento repentino dell’assessore all’agricoltura Roberto Morroni, è stata evitata l’applicazione troppo rigida del decreto ministeriale 454/2001, irrealizzabile anche con le tecnologie digitali.
“In base alla normativa, e ai fini dell’assegnazione del gasolio agricolo, dovrebbe essere inviato agli uffici regionali l’elenco di tutte le macchine agricole, con e senza motore, impiegate nelle operazioni agromeccaniche. Un’operazione poco pratica e in molti casi inutile. Bene ha fatto l’assessore a limitare provvisoriamente la richiesta alle sole macchine a motore”, spiega il presidente di Contoterzisti Umbria e Consigliere Uncai Sergio Bambagiotti. “Per uniformarsi a quanto avviene senza difficoltà in altre regioni, oltre alla trattrice si potrebbero documentare anche attrezzature particolari come le livelle, gli irrigatori, le rotopresse o le vendemmiatrici a traino, ma certo non un ordinario aratro”.
L’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali – Uncai è riconoscente con l’assessore Morroni anche per la decisione di attivare un tavolo tecnico per l’assegnazione del gasolio, al quale, grazie a Confagricoltura, siederà anche Contoterzisti Umbria con il presidente Sergio Bambagiotti e il direttore Andrea Stortini: “Prendendo a prestito un’espressione non nostra ma di Ivano Valmori, vorremmo evitare che le tecnologie informatiche anziché semplificare aumentino la burocrazia, creando non agricoltori e contoterzisti digitali, ma agricoltori e contoterzisti digitanti sul computer”, aggiunge Bambagiotti. Il sistema informatico per la gestione del gasolio in agricoltura realizzato da Regione Umbria, infatti, oltre a chiedere di inserire a mano tutti i mezzi agricoli (opzione per il momento sospesa) chiederebbe ai contoterzisti di accedere al fascicolo aziendale elettronico dell’agricoltore per inserirvi le lavorazioni eseguite. Questo entro cinque giorni: “Sarebbe uno stress eccessivo per noi contoterzisti. In piena campagna agricola, quando si devono raccogliere i cereali, o vendemmiare, ma anche in occasione delle semine, rientriamo spesso a casa dopo la mezzanotte, dormiamo qualche ora e poi rimontiamo ‘in sella’”.
Se in linea teorica è corretto segnare le lavorazioni il prima possibile, la pratica aziendale consiglia di dare un’interpretazione ampia della normativa: “Come avviene in altre Regioni dove con “lavorazioni” non si intende ogni singola lavorazione ma l’intero ciclo delle lavorazioni. Questo permette al contoterzista di elencare quelle eseguite all’apertura della procedura per la rendicontazione, ovvero dal 1 gennaio dell’anno successivo. L’auspicio è che il programma informatico regionale possa ancora essere corretto e adeguato alla realtà, grazie al coinvolgimento di agricoltori e terzisti”, conclude Bambagiotti.