Roma, 20 agosto ‘21 – Nel 2020 il mercato dell’agricoltura 4.0, vale a dire delle soluzioni tecnologiche nei campi, ha raggiunto un giro d’affari di 540 milioni di euro con una crescita del 20% rispetto all’anno precedente.
“I dati, risultato delle ricerche dell’Osservatorio Smart AgriFood e pubblicate nel Report annuale, contengono indicazioni che i contoterzisti non possono trascurare”, rileva il Presidente di UNCAI – Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali Aproniano Tassinari.
“Leggere che i sistemi di monitoraggio e controllo di mezzi e attrezzature incide per il 36% sul valore di mercato complessivo di 540 milioni di euro, mentre le soluzioni tecnologiche per avere macchinari sempre più connessi per il 30% rappresenta una conferma della volontà dei contoterzisti, i principali acquirenti di mezzi e attrezzature agricoli, di proporsi in modo sempre più professionale ai propri clienti, artigiani tenuti a certificare all’agricoltore le competenze nell’uso delle tecnologie più adeguate a svolgere diversi interventi”, spiega il Presidente Tassinari. D’altra parte, anche l’offerta tecnologica nell’ambito dell’Agricoltura 4.0 predilige le fasi agricole che vedono coinvolti soprattutto i contoterzisti: la coltivazione con il 79% delle soluzioni 4.0, la semina con il 45% e la raccolta con il 35%; inoltre si aprono interessanti opportunità per le imprese agromeccaniche che decidono di investire in soluzioni digitali rivolte alle fasi di pianificazione (mappatura, monitoraggio da remoto delle coltivazioni, analisi dei terreni e dei fattori ambientali), logistica e gestione delle scorte. “L’obiettivo deve essere quello di offrire un pacchetto di servizi conto terzi 100% digitali, un percorso complesso ma non complicato, che richiede sia investimenti sia competenze non facili da acquisire e aggiornare nel tempo”.
Dall’indagine dell’Osservatorio emerge tuttavia un dato poco incoraggiante per gli agromeccanici che non si può tralasciare: tra i principali canali informativi impiegati dalle aziende agricole per entrare in contatto e approfondire il tema dell’Agricoltura 4.0 i contoterzisti figurano all’ultimo posto, preceduti da associazioni di categoria, media, internet, fornitori, agronomi e altri agricoltori. “Probabilmente solo le aziende che già adottano soluzioni 4.0, il 60% del campione, si rivolgono al contoterzista per chiedere se è in grado di offrire un determinato servizio, come l’ottimizzazione degli input produttivi, con il supporto di tecnologie digitali, e quasi sicuramente già lo ricevono senza saperlo”, osserva Tassinari. “Tuttavia il dato deve spronare ogni singolo imprenditore a presentare meglio e nel dettaglio le tecnologie di cui dispone, in particolare quelle atte a raggiungere obiettivi «di filiera», legati alla tracciabilità dei prodotti e alla misura dell’impatto ambientale delle coltivazioni. Per questo è fondamentale sviluppare progettualità e cooperazioni con le aziende agricole, per unire l’innovazione e la tradizione, la visione del futuro con quella imprenditoriale nell’ottica di accrescere le opportunità di investimento e sviluppo del settore”, conclude il Presidente di Uncai.