BERGAMO – “La nostra organizzazione sta osservando con interesse le potenzialità del progetto per un ‘agrivoltaico sostenibile’ promosso da ENEA con l’obiettivo di arrivare ad una piena integrazione tra produzione energetica in agricoltura e coltivazione dei terreni sottostanti agli impianti fotovoltaici”: così Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, ha commentato i primi sviluppi dell’iniziativa che ha preso forma nelle ultime settimane grazie all’impulso dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA).
Il progetto, al quale collaborano anche altri enti e qualificate realtà accademiche, si inserisce nel quadro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): la sua principale finalità è l’esplorazione di nuove opportunità nel campo delle tecnologie green, che permettano di risolvere definitivamente il dilemma dell’uso alternativo dei terreni agricoli tra produzione di energia e attività di coltivazione. In altri termini, l’agrivoltaico punta concretamente alla sperimentazione e diffusione di impianti fotovoltaici situati ad altezze tali da consentire le normali lavorazioni agricole o il pascolo sugli stessi appezzamenti destinati ad usi energetici.
“Come imprenditori del settore primario siamo chiamati a percorrere con decisione tutte le vie che ci possano condurre a compiere grandi balzi in avanti in termini di efficienza, redditività e sostenibilità – osserva Bolis -. Voglio citare il caso della Germania, dove circa il 25 per cento di tutta l’elettricità consumata nel paese proviene da fonti fotovoltaiche ed eoliche, contro una percentuale del 16 per cento in Italia. Ancor più straordinario è il fatto che in Germania la maggior parte di questa energia verde è prodotta da cooperative e PMI”.
“L’iniziativa di ENEA – osserva Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo – assume particolare rilievo alla luce delle indicazioni contenute nel Piano Nazionale Energia e Clima, che ha fissato l’obiettivo di triplicare entro il 2030 la produzione elettrica da fotovoltaico nel nostro paese. Considerando che, a detta degli esperti, l’installazione sui tetti degli edifici non sarebbe sufficiente a raggiungere gli ambiziosi risultati che il Piano auspica, sarà fondamentale un ampio coinvolgimento delle imprese agricole e agromeccaniche al fine di porre in essere un piano di investimenti razionale e sostenibile sulle superfici agrarie più adeguate allo scopo”.
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