Medesano (PR) – Dalle prossime stagioni irrigue il comprensorio consortile Sanvitale, che copre una consistente fetta della Food Valley parmense – un’area agro-zootecnica di ben 11 mila ettari che vanta produzioni agricole di pregio e la presenza di numerose aziende vocate alla produzione del Parmigiano-Reggiano – potrà trovare sollievo durante i periodi siccitosi.
Grazie alla realizzazione della condotta di alimentazione e scarico dei bacini irrigui di Medesano – intervento dall’importo complessivo pari a 1 milione e 858 mila euro, di cui 1 milione e 500 mila euro finanziati dalla Regione Emilia-Romagna grazie al Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, e la restante cifra investita dalla Bonifica Parmense, che sovrintende all’intervento curando la direzione lavori – la quale garantirà, una volta completati anche i bacini, complessivamente oltre 3 milioni di metri cubi di risorsa idrica all’intera area, vasto comprensorio che si snoda tra i Comuni di Medesano e San Secondo Parmense.
All’appuntamento presso l’area dei bacini, poco fuori l’abitato medesanese, presenti oggi: Francesca Mantelli, presidente della Bonifica Parmense; Gianpaolo Cantoni, vicesindaco del Comune di Medesano; Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna; Francesco Vincenzi, presidente di ANBI; e il direttore generale della Bonifica Parmense Fabrizio Useri, insieme ai membri del Comitato di Indirizzo del Consorzio e alle squadre delle maestranze consortili, oltre alle ditte cavatrici (Scaramuzza, Inerti Val Parma, Emiliana Conglomerati) e a numerosi esponenti di associazioni agricole, enti del commercio e rappresentanti delle Istituzioni locali e nazionali, tra cui: il presidente della Provincia di Parma Diego Rossi, il consigliere regionale Matteo Daffadà, il direttore di Coldiretti Parma Marco Orsi, il vicepresidente di Confagricoltura Parma Alberto Testa insieme al direttore generale Eugenio Zedda, il direttore dell’Unione Parmense degli Industriali Cesare Azzali, il direttore del Gruppo Imprese Artigiane di Parma Maurizio Caprari, l’ingegnere Marco Gardella dell’Autorità Distrettuale del fiume Po-MiTE.
L’importante intervento idraulico – più che mai strategico nell’ottica degli ormai conclamati cambiamenti climatici che rendono le estati sempre più lunghe e torride – illustrato dal direttore generale Useri, prevede inizialmente l’alimentazione del solo bacino n. 4, tramite l’esistente derivazione dal Canale del Duca, implementata da un recente intervento che ha visto la posa del restante tratto di condotta per l’alimentazione del bacino 4 (circa 320 m) e della condotta di scarico (circa 835 m) nel Rio Canalazzo. L’alimentazione in parallelo degli altri tre bacini avverrà grazie all’intervento in oggetto, tramite una condotta lunga oltre un chilometro e mezzo, del diametro di 800 mm, posata in trincea nella striscia di terreno compreso tra il canale della Salute e le arginature lato ovest degli invasi.
La tubazione in ghisa, che consentirà dunque l’alimentazione e lo scarico anche dei bacini n. 1, 2 e 3, è corredata dei manufatti necessari quali pozzetti di ripartizione in corrispondenza di ogni invaso e torrini piezometrici volti evitare l’insorgere di sovrappressioni conseguenti alle manovre sugli organi di regolazione di linea. L’intervento si integra con le opere completate nel 2020 inerenti la realizzazione della condotta per l’invaso del bacino 4 di Medesano e per lo scarico nel Rio Canalazzo. Una volta completati i lavori di realizzazione dei bacini n. 1, 2 e 3 l’intera area potrà dunque contare sull’apporto complessivo di oltre 3 milioni di metri cubi d’acqua.
“La salvaguardia della risorsa idrica passa anche dall’efficientamento delle condotte irrigue attraverso una progettualità mirata per un utilizzo più consapevole e performante in agricoltura durante l’irrigazione – sottolinea la presidente Francesca Mantelli della Bonifica Parmense – Ringrazio la Regione Emilia-Romagna per il sostegno in questo capillare investimento a beneficio del bacino del fiume Taro e di tutto il territorio circostante”.
“L’acqua è vita, dobbiamo tutelare la risorsa idrica per l’uomo e per le funzioni irrigue agricole, altrimenti non siamo nelle condizioni di produrre cibo per le nostre tavole – evidenzia l’assessore all’Agricoltura Regione Emilia-Romagna Alessio Mammi – . L’intervento a Medesano rientra in questo quadro: abbiamo bisogno di conservare l’acqua nel caso di precipitazioni atmosferiche, sfruttando la capacità degli invasi per poterla poi utilizzare quando serve. I miei complimenti vanno al Consorzio della Bonifica Parmense e al sistema regionale delle Bonifiche per la grande competenza tecnica e amministrativa che garantisce efficienza e realizzazione di opere a servizio dell’agricoltura”.
Esprime soddisfazione anche Francesco Vincenzi, presidente di ANBI Emilia-Romagna e Nazionale: “I consorzi di bonifica continuano a fornire risposte di fronte ai cambiamenti climatici, in particolare nel sostegno al settore agroalimentare, che necessita di utilizzare al meglio la risorsa idrica. Il Recovery Plan è una opportunità per il Paese, ma occorre vincere le burocrazie che bloccano le grandi opere: in questo i consorzi, grazie alla loro straordinaria conoscenza dei territori, alla capacità di progettazione e di esecuzione degli interventi sono al passo delle tempistiche europee”.