SAN SEVERO (Fg) – “La situazione è esplosiva. C’è un’esasperazione crescente. Avvertiamo un senso di impotenza che alimenta frustrazione e rabbia. Da tempo chiediamo l’istituzione di una polizia rurale regionale. Torniamo a chiedere l’utilizzo dell’esercito per presidiare efficacemente il territorio”.
E’ Michele Ferrandino, presidente di CIA Agricoltori Italiani Capitanata, a commentare con queste parole l’ennesimo atto intimidatorio ai danni di un imprenditore agricolo a San Severo. Nella notte tra sabato e domenica, infatti, ignoti criminali hanno completamente distrutto cinque ettari di vigneto tagliandone i tiranti.
L’impianto è irrimediabilmente compromesso e non potrà essere ripristinato, il danno è enorme. Quanto accaduto in contrada Cotinone è un tragico copione che si ripete da troppo tempo nelle campagne sanseveresi. Lo stesso imprenditore che ha subito il danno, era stato preso di mira anche lo scorso anno attraverso un analogo sabotaggio a un altro vigneto.
Gli agricoltori sono esasperati e invocano maggiori risorse per un migliore coordinamento delle forze dell’ordine al fine di garantire e incrementare i controlli.
“La sensazione è che lo Stato, nelle zone rurali, abbia issato la bandiera bianca. Cia Capitanata ha già più volte fatto rilevare che la soluzione non può essere quella delle ronde notturne con cui gli agricoltori si stanno auto-organizzando, ma l’assenza di presidio e controllo del territorio di fatto sta lasciando alle aziende agricole ben poche alternative”.
“Occorre un migliore coordinamento tra tutte le forze di polizia preposte, anche quelle private. Servono più controlli e maggiori risorse strumentali d’indagine, di uomini e mezzi al servizio della magistratura e delle forze dell’ordine”, ha aggiunto il Raffaele Carrabba, presidente di CIA Agricoltori Italiani della Puglia. Nel recente passato abbiamo chiesto più volte l’istituzione di una polizia rurale regionale. Alla luce della recrudescenza dei fenomeni, torniamo a chiedere di utilizzare anche l’esercito per presidiare efficacemente il territorio. Chiediamo sia presa in considerazione anche la possibilità di un presidio non armato, ma ugualmente utile per il controllo delle zone rurali e l’immediata segnalazione”.
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