ROMA – “Ancora una volta si dà per certo quello che certo non è, ovvero che un sistema come il Nutri-score possa aiutare i consumatori a ridurre il rischio di malattie come il cancro. E come? Preferendo prodotti ultra-lavorati di multinazionali ad alimenti simbolo della Dieta Mediterranea riconosciuta patrimonio Unesco?”.
Lo afferma il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio. “Mentre l’Italia nel corso di Cibus ribadisce il proprio no, convinto e univoco, al Nutri-score, quello che è considerato il suo padre fondatore, il francese Serge Hercberg, lo difende citando un report pubblicato oggi dall’Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro con sede a Lione, in cui si afferma la superiorità del Nutri-score rispetto ad altre etichette nutrizionali e se ne chiede l’adozione per aiutare i consumatori a ridurre il rischio di cancro.
L’Iarc – ricorda Centinaio – è la stessa che pochi anni fa sosteneva la dannosità della carne rossa considerata potenziale agente cancerogeno. Questa come altre sue posizioni non sono state esenti da controversie e critiche. Tra quest’ultime mancanza di trasparenza, possibili conflitti di interesse e influenza delle industrie. Anche grazie al lavoro portato avanti dall’Italia in difesa della corretta alimentazione – prosegue il sottosegretario Mipaaf – sempre più paesi europei stanno rivalutando il Nutrinform Battery. Un sistema equilibrato che vuole informare, e non condizionare i consumatori. Perché non è questo o quell’alimento che nuoce alla salute, ma è la dose che fa il veleno”, conclude Centinaio.