RIPALTA ARPINA (CR) – L’emergenza epidemiologica degli ultimi due anni ha messo in luce il valore dell’agricoltura anche dal punto di vista sociale e culturale.
Nonostante le forti criticità, infatti, le diverse filiere hanno mantenuto elevati standard di qualità e sicurezza per le persone, gli animali e la natura. Un fatto che ha riguardato anche TIMAC AGRO Italia, player di primo piano dell’agricoltura sostenibile, leader mondiale nella nutrizione vegetale.
Tra le aziende che nel primo e secondo lockdown si erano fatte portabandiera della necessità di una filiera agroalimentare certa e sicura, TIMAC AGRO Italia è stata scelta dagli autori della pellicola “Ripartenza: l’Italia UNITA contro il Covid” per essere, attraverso la voce del suo amministratore delegato Pierluigi Sassi, tra i protagonisti del cortometraggio, presentato martedì 7 settembre alla 78ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
L’opera, prodotta da The Skill Group, holding attiva nel settore della comunicazione strategica con sedi a Roma, Padova e Milano, si rivela un tributo alle donne e agli uomini che hanno lottato nella pandemia, attraverso un racconto intenso ed emozionante. Da Nord a Sud, da Est a Ovest dello Stivale, il filmato dà voce a insegnanti, medici, anziani, protagonisti delle istituzioni, esponenti del mondo culturale e imprese.
«L’emergenza coronavirus ha messo in evidenza come l’agricoltura rientri fra le filiere
essenziali del nostro Paese. L’Italia, insomma, in quei mesi difficili ne ha riscontrato l’assoluta centralità – afferma nel corto l’ad Pierluigi Sassi –. Questo è accaduto anche in un momento, paradossalmente, in cui le stesse filiere agricole sono state messe in difficoltà
dall’emergenza».
Il contesto è quello di una nazione che nei due anni appena trascorsi è stata più unita di
quanto si possa pensare. Un quadro in cui anche gli operatori del settore agricolo hanno
giocato un ruolo chiave, garantendo, per primo, il soddisfacimento del fabbisogno
alimentare dell’Italia.
Un’Italia che ha remato sempre dalla stessa parte, oltre le criticità e gli errori compiuti in
buona fede, al di là delle differenze e delle contrapposizioni che in una democrazia compiuta possono emergere talvolta per ragioni storiche, territoriali, politiche e ideologiche, finanche scientifiche.
Oltre a Pierluigi Sassi, nell’opera sono intervenuti altri autorevoli profili, fra i quali Giuseppe
Ippolito, già direttore scientifico dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma e oggi direttore generale della ricerca e innovazione del Ministero della Salute; Domenico Arcuri, già primo commissario straordinario per l’emergenza Covid, Sergio Fontana, presidente di Confindustria Puglia; Andrea Costa, sottosegretario alla Salute nel Governo Draghi, e Martina Caironi, medaglia d’argento nel salto in lungo alle Paralimpiadi di Tokyo.
A fare da sfondo tre scenari chiave, scelti per trasmettere il senso di una battaglia condotta
tutti dalla stessa parte, da destra a sinistra, da nord a sud: la rete ospedaliera pubblica del
Veneto, l’ospedalità privata della Lombardia, il mondo imprenditoriale della Puglia.