BOLOGNA – Per proteggere l’ecosistema non bastano più gli uomini, occorrono le macchine.
Una nuova generazione di esperti ambientalisti, di tecnici agronomici e forestali è oggi al lavoro per ridurre l’impatto delle attività sul territorio, ma il salto di qualità è possibile solo con l’impiego di macchine ad alta automazione guidate da un’intelligenza artificiale.
L’industria della meccanica agricola è oggi in grado di produrre mezzi interamente governati da computer, telecamere e sensori, capaci di analizzare tutti i parametri ambientali e di garantire l’uso calibrato dell’acqua, il rispetto della sostanza organica dei terreni, l’utilizzo scientifico di tutti i fattori produttivi. Mentre i sistemi satellitari leggono il terreno e fanno mappature precise al centimetro, flotte di droni registrano dati ambientali e fanno il monitoraggio delle piante.
Sofisticati sistemi informatici gestiscono in autonomia i movimenti delle macchine sul campo, e l’enorme flusso di informazioni raccolte viene convogliato mediante le reti nei database specializzati. Con l’aggravarsi dell’emergenza ambientale si sta affermando un nuovo modello di agricoltura, e con esso sta crescendo velocemente la tecnologia meccanica e digitale.
EIMA International – la rassegna mondiale della meccanica agricola che si tiene a Bologna dal 19 al 23 ottobre prossimi – mette in mostra le più avanzate soluzioni agromeccaniche, mezzi intelligenti che sono alleati dell’uomo nella difesa del Pianeta.
Suddivisa in 14 settori di specializzazione, la rassegna prevede anche cinque saloni tematici, fra i quali EIMA Digital, dedicato proprio ai sistemi elettronici, informatici e satellitari applicati alle macchine e alle attrezzature agricole. Presente a Bologna in veste ufficiale l’AEF, l’associazione internazionale degli esperti di sistemi digitali applicati all’agricoltura.