BARI – Il recente Protocollo per la stabilità, la sostenibilità e la valorizzazione della filiera lattiero-casearia pugliese, approvato in Giunta regionale lo scorso 30 settembre 2021 e siglato nei giorni scorsi nella sede del Dipartimento regionale Agricoltura, è stato al centro dei lavori di un affollato incontro con l’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia, organizzato dalla Copagri Puglia e svoltosi a Putignano alla presenza del presidente e del direttore regionali Tommaso Battista e Alfonso Guerra e del rappresentante regionale degli allevatori Copagri Matteo Campanella.
Gli allevatori, provenienti dalla zona murgiana a sud di Bari, hanno potuto confrontarsi col rappresentante della Regione Puglia, mettendo sul tavolo una serie di dubbi e richieste di chiarimento relative al protocollo d’intesa, alle quali ha replicato direttamente Pentassuglia, che non si è sottratto al dibattito.
“Ringraziamo l’Assessore per la disponibilità dimostrata nel partecipare a questi incontri, che auspichiamo possano diventare periodici, e in particolare per i chiarimenti e le rassicurazioni fornite circa l’impegno di giungere entro la fine del mese a un accordo sul contratto standard, accogliendo alcune proposte messe in campo dalla Copagri Puglia”, afferma Battista.
“Una delle condizioni poste dalla Federazione riguarda il prezzo di un litro di latte alla stalla, che non può e non deve essere inferiore al costo di produzione e a cui poi va aggiunta la premialità per la qualità latte di Puglia, così come indicato dal protocollo. Un’altra delle richieste avanzate dalla Copagri Puglia, e accolte, è legata al recepimento della direttiva europea sul contrasto alle pratiche commerciali sleali, e prevede in particolare che la Regione Puglia affidi alle forze dell’ordine i controlli sulle produzioni che si fregiano del marchio ‘Prodotti di Puglia’ senza però utilizzare materie prime Made in Puglia”.
“Numerose altre sono state poi le questioni trattate: dall’eliminazione delle norme che ostacolano il pascolo nei boschi alla scarsa disponibilità di acqua per gli impianti irrigui non funzionanti e la mancata realizzazione di condotte, senza dimenticare la necessità di dare attuazione alla misura 21 del PSR in favore del benessere animale che, nonostante la disponibilità finanziaria, non ha mai visto la luce e sembra ormai dover essere rinviata alla prossima programmazione 2023-2027”, precisa Guerra.