ROMA – “L’Italia ha perso negli ultimi cinque anni 75mila ettari di terreno coltivati a grano duro. Per valorizzare il prodotto italiano occorre lavorare su accordi di filiera che garantiscano produttori e consumatori”.
È quanto sostiene, nel World Pasta Day, CAI – Consorzi Agrari d’Italia, che con più di 4 milioni di quintali di cereali stoccati e gestiti rappresenta la prima realtà organizzata della produzione nel nostro Paese.
In base alle stime CAI su dati Istat, l’Italia, negli ultimi cinque anni, ha perso 75mila ettari di terreno coltivati a grano duro.
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Secondo Consorzi Agrari d’Italia, quindi, è “necessario lavorare per aumentare la produzione, anche attraverso investimenti lungo tutta la filiera, per evitare che il Paese continui a dipendere troppo dalle importazioni di prodotto dagli altri Paesi produttori”.