ROMA – Maschio, over 40, con capacità di spesa medio-alta, amante della compagnia e attento alle qualità. È questo l’identikit del consumatore italiano medio di grappa, secondo la ricerca svolta da Nomisma per conto di AssoDistil.
Lo studio presentato ieri, giovedì 28 ottobre, a Nogaredo nell’auditorium della Distilleria Marzadro, ha acceso i riflettori sullo status e le prospettive di sviluppo del mercato della grappa in Italia, nell’ambito della due giorni di lavori dal titolo “Il settore distillatorio italiano tra modello di sostenibilità e nuove sfide”.
Il profilo del consumatore di grappa. L’indagine di Nomisma – che ha coinvolto un campione di mille consumatori – ha evidenziato che il 29% degli italiani ha consumato grappa negli ultimi 12 mesi in almeno un’occasione in casa o al ristorante/bar. Emergono differenze sia in funzione del genere che con riferimento all’età. La quota di consumatori aumenta difatti fra gli uomini – dove raggiunge il 43% (a fronte di un 21% fra le donne) – così come cresce all’aumentare dell’età. Il tasso di diffusione della grappa è minore tra generation Z (under 25) e millennials (fascia 26-40) dove è pari rispettivamente al 19% e 25%, mentre aumenta al 30% nella fascia di età 41-55 (la cosiddetta generation X) e al 32% tra gli over 55 (i baby boomers).
Si beve per il gusto e per la compagnia. 9 consumatori su 10 dichiarano di bere grappa in compagnia, soprattutto con gli amici. Non a caso tra i principali motivi che spingono al consumo di questo prodotto vi sono proprio la piacevolezza del gusto (51%) e la convivialità (43%). Resta ancora una nicchia la voglia di sperimentare la grappa nel mondo della mixology: solo il 3% dichiara infatti di essersi avventurato in questa particolare esperienza. La curiosità è però alta: il 35% dei consumatori vorrebbe provare un cocktail a base di grappa nei prossimi mesi.
La grappa a portata di click. “Al pari di quanto avvenuto per altre bevande alcoliche, anche nel caso della grappa l’e-commerce inizia a ritagliarsi un proprio spazio di mercato: il 9% dei consumatori ha acquistato grappa online, con valori superiori tra le generazioni più giovani e i consumatori che hanno una capacità di spesa alta” dichiara Emanuele Di Faustino, Project Manager di Nomisma che ha curato la ricerca. “Tale profilo è in linea con la tipologia di grappa venduta online che si caratterizza per un prezzo medio che è più del doppio rispetto a quello della grappa acquistata negli scaffali dei negozi fisici”.
L’e-commerce è una scelta giudicata vantaggiosa non solo per acquistare ma anche per confrontare più prodotti (26%), per consultare recensioni (20%) o per leggere caratteristiche, storia e info sul prodotto e i produttori (17%). A tal proposito si noti come 3 consumatori su 10 utilizzano il web per cercare informazioni sulla grappa.
Le tendenze di mercato. Il Covid ha colpito i consumi di alimenti e bevande degli italiani, impattando anche sul mercato delle bevande alcoliche e degli spirits. Per questi ultimi, tra il 2019 e il 2020 si è registrato un -20% con un rimbalzo, nel 2021, del +9% contestualmente al graduale ritorno alla normalità e alla riapertura di bar e ristoranti, canale fondamentale per i consumi di spirits in Italia. Tali dinamiche hanno caratterizzato anche il mercato della grappa: nei primi 9 mesi del 2021 gli acquisti di grappa nel Cash&Carry (proxy delle tendenze nel canale Ho.Re.Ca.) hanno messo a segno un +8% rispetto allo stesso periodo del 2020 (dopo il -20% tra 2019 e 2020). Prosegue invece la corsa dell’e-commerce (+30% a gen-set 2021 vs gen-set 2020) seppur a ritmi più rallentati rispetto a quanto registrato in piena emergenza pandemica quando le vendite di grappa online hanno segnato un +198% raggiungendo i 2,3 milioni di euro nel 2020 (dati NielsenIQ).