ROMA – “Invitiamo la Regione Sicilia ad agire in maniera più efficace per contribuire a ridurre gli effetti catastrofici della crisi climatica”: è unanime la richiesta del mondo agricolo siciliano a 10 giorni dall’ondata di piogge eccezionali e dall’inedito uragano mediterraneo Apollo, che hanno arrecato danni ingentissimi alle province di Catania e Siracusa.
“E’ necessario uscire dalla logica delle dichiarazioni d’emergenza, che ristorano mediamente solo il 10% dei danni subiti, per abbracciare politiche di prevenzione che, nell’Isola, significano anche terminare il trentennale regime commissariale dei Consorzi di bonifica, frutto di una mal interpretata funzione delle politica, restituendoli all’ordinaria gestione democratica, indispensabile volano d’efficienza come dimostrano le esperienze operanti nel resto d’Italia” afferma Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).
La conferma arriva dal Nord Italia dove, in quest’Italia climaticamente rovesciata, si stanno programmando risposte ad una crescente siccità, mentre al Sud l’emergenza idrogeologica affianca il rischio desertificazione, verificato in alcuni territori.
Così il Consorzio di bonifica di Piacenza e la società multiutility IRETI hanno stretto fattiva collaborazione per rispondere alla crisi idrica, che sta colpendo la Val d’Arda, dove l’invaso della diga di Mignano, utilizzato per scopi irrigui ed idropotabili, presenta una quota idrometrica progressivamente diminuita a causa delle scarse precipitazioni. Attualmente l’acqua dell’invaso di Mignano è a completo supporto della rete idrica potabile. Grazie ad una comune volontà, da qualche settimana si stanno però raccogliendo tutte le acque disponibili, che vengono convogliate grazie ad un sistema mobile di pompaggio e quindi immesse nella rete acquedottistica dopo aver subito il normale processo di trattamento e potabilizzazione. Questo intervento emergenziale sta permettendo di contenere l’abbassamento del livello dell’invaso, che costituisce un presidio fondamentale non solo per la conservazione e la distribuzione della risorsa idrica, ma per il contenimento delle piene, per lo sviluppo del tessuto socio-economico locale e per la valorizzazione turistica della vallata.
La seconda testimonianza arriva dal Veneto dove, per la prima volta nella sua storia, il Consorzio di 2° grado L.E.B. – Lessinio Euganeo Berico allungherà di un mese il periodo di irrigazione che inizierà il 1° marzo, anziché il 15, per concludersi il 31 Ottobre, anziché a metà mese.
A beneficiarne saranno le aziende agricole operanti su oltre 82.000 ettari nelle province di Verona, Vicenza e Padova; avranno, infatti, l’opportunità di aumentare la qualità e la quantità della produzione con un incremento di valore stimato in 130 milioni di euro all’anno.
Il canale LEB, lungo 48 chilometri, preleva acqua dal fiume Adige e, sulla base di un costante monitoraggio, la distribuisce per l’irrigazione ai tre Consorzi di bonifica, che lo costituiscono: Adige – Euganeo, Alta Pianura Veneta e Bacchiglione.
“A causa dei mutamenti climatici, l’agricoltura veneta richiede sempre più acqua per fronteggiare periodi maggiormente siccitosi e le richieste di un mercato globalizzato. Abbiamo quindi deciso di estendere la stagione irrigua, pur continuando a rispettare le portate d’acqua già concesse. In questo modo sarà possibile irrigare anche le coltivazioni precoci primaverili e quelle autunnali. In caso di necessità, come già avvenuto ai primi di Marzo, sarà possibile attivare anche l’irrigazione anti-brina” precisa il Presidente del Consorzio L.E.B., Moreno Cavazza.
Nel 2021 il Consorzio L.E.B. ha distribuito 445.500.000 metri cubi d’acqua su un comprensorio pari a 82.675 ettari. La portata media derivata dall’Adige è stata pari a 24,3 metri cubi al secondo, cioè +25% rispetto al 2020. Durante i mesi estivi, la portata del canale Lessinio Euganeo Berico sale a mc./sec. 34, mentre in inverno scende a mc./sec. 10 con scopo essenzialmente di vivificazione ambientale. Il Consorzio è in attesa di un finanziamento pubblico pari 33 milioni di euro per completare i lavori già iniziati per il rifacimento del canale irriguo Adige Guà; il progetto, tra i più importanti d’Italia, permetterà di avere un’infrastruttura idraulica rinnovata ed all’avanguardia per il sistema di distribuzione irrigua.
“E’ questo un ulteriore esempio della capacità progettuale dei Consorzi di bonifica, che hanno avuto ammessi , al Piano Nazionale di Ripresa Resilienza, progetti per oltre 2 miliardi di euro a fronte, però, di una disponibilità pari a soli 520 milioni – evidenzia Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – A partire da questo dato, a fronte per altro dei 7 miliardi di danni annualmente causati da eventi naturali, abbiamo deciso di aprire un confronto con il Governo e le forze parlamentari; un primo atto sarà nella mattinata del prossimo 10 Novembre al Centro Congressi Roma Eventi della Capitale.”