PERUGIA – “A tutela e sostegno dell’apicoltura umbra verrà presto emanato il bando regionale che destina oltre 290mila euro di aiuti per interventi volti a migliorare la qualità e la valorizzazione del miele e dei prodotti apicoli e a favorire la diffusione delle api, la cui attività è essenziale per la produzione agricola e alimentare e la ricchezza della biodiversità”.
È quanto comunica l’assessore regionale all’Agricoltura, Roberto Morroni dopo che la Giunta regionale, su sua proposta, ha approvato la rimodulazione del piano finanziario dei fondi a disposizione degli apicoltori umbri per la terza annualità del Programma triennale di aiuti per il settore, riferita al 2022, a seguito del riparto da parte del Ministero delle Politiche agricole.
“Aumentano le risorse stanziate per l’Umbria, che sono particolarmente preziose – sottolinea l’assessore – per ridare ossigeno alle circa 700 imprese del settore che nei mesi scorsi hanno pesantemente subito i contraccolpi delle avversità meteorologiche. La Giunta regionale ha definito la loro destinazione in funzione delle specificità e delle esigenze del comparto, per rafforzarne resilienza e competitività, nella consapevolezza del ruolo che esso riveste per l’economia regionale e l’ambiente”.
Gli aiuti sono indirizzati principalmente all’acquisto di attrezzature per l’apicoltura, come le arnie antivarroa, alle misure di sostegno per il ripopolamento del patrimonio apicolo, all’assistenza tecnica alle aziende.
Verranno, inoltre, finanziate anche indagini sul campo, finalizzate all’applicazione di strategie di lotta caratterizzate da basso impatto chimico sugli alveari. “Un intervento – rileva Morroni – che contribuisce alla sfida che la Regione ha lanciato, insieme alle organizzazioni agricole e alle associazioni degli apicoltori umbri, attraverso il ‘Patto per la sostenibilità’ firmato nel maggio scorso, a testimonianza dell’attenzione e dell’impegno concreto verso un’agricoltura sempre più sostenibile e responsabile nei confronti della salvaguardia delle api e degli altri impollinatori”.