VERONA – Produzione in calo del 10 %, ma prezzi in ascesa. È il bilancio della raccolta del riso veronese, che chiude un’annata complessivamente positiva.
“La qualità è buona, ma la produzione è in calo almeno del 10% – sottolinea Romualdo Caifa, presidente dei risicoltori di Confagricoltura Verona -. L’annata si era aperta nel modo migliore, con un periodo molto piovoso tra aprile e maggio perfetto per la semina in asciutta che viene fatta dalla maggior parte dei risicoltori scaligeri. Il freddo di maggio poi ha leggermente rallentato la crescita, anche se il caldo ha in seguito consentito un certo recupero. I prezzi sono invece positivi, in aumento del 10%, anche in virtù delle scorte bassissime rimaste di Vialone Nano”.
La superficie coltivata a riso in provincia di Verona nel 2020 è stata in leggera flessione rispetto all’anno precedente, con 2.180 ettari (-2,6%) che costituiscono il 90% degli investimenti regionali (3.240 ettari). Il Vialone Nano igp resta il prodotto di nicchia, venduto soprattutto a livello locale, con una quota di produzione attorno al 80-85%, seguito da Carnaroli (10%) e altri risi.
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