ROMA – Prosegue la tendenza flessiva degli stock di olio di oliva detenuti in Italia. Secondo l’ultimo report di Frantoio Italia, le giacenze registrate al 31 ottobre ammontano a 194.741 tonnellate, in riduzione di quasi il 23% su ottobre 2020.
Si tratta del sesto calo consecutivo registrato a partire da aprile scorso, quando anche per effetto dell’allentamento delle restrizioni legate al Covid i frantoi hanno cominciato a svuotarsi.
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Le scorte censite dall’ICQRF risultano tuttavia superiori di quasi il 14% rispetto al periodo pre-Covid (1 novembre 2019), nonostante il grande divario produttivo tra il 2019 e un’annata particolarmente scarsa come il 2020.
Nel frattempo, stanno continuando in Italia le operazioni di molitura del nuovo olio, che in base alle prime stime Ismea, rese note a fine settembre, dovrebbero dare luogo a una produzione di 315 mila tonnellate per la campagna olivicola-olearia 2021-22, in crescita del 15% sul 2020. Per quanto riguarda l’andamento del mercato, a ottobre si sono registrati i primi segnali di ripresa dei listini all’origine: 4,34 €/kg il prezzo medio dell’Evo a livello nazionale secondo i dati Ismea, in crescita del 3,2% su settembre e del 7,2% rispetto a ottobre dello scorso anno.
Tornando all’analisi delle giacenze, delle 194.741 tonnellate di olio detenute oggi, il 71,1% è rappresentato da Olio Extra Vergine di Oliva, di cui il 46,7% è di origine italiana, il 44,6% di origine comunitaria, mentre marginali sono gli stock di Evo extra UE e di oli blend. Il restante 29% delle giacenze è costituto da oli di oliva Lampante (8,4%), Raffinati (8,8%), di sansa di oliva (7,9%) vergini (1,3%) e in attesa di classificazione (2,6%).
Il peso delle DOP e delle IGP sul totale degli stock risulta limitato al 4,8%, arrivando a quasi il 7% se si considera solo il segmento degli EVO, di riflesso alla loro scarsa incidenza a livello produttivo. Si tratta complessivamente di un quantitativo di poco superiore a 10 milioni di litri che risulta concentrato tra le prime 20 indicazioni, tra cui la DOP Terra di Bari copre da sola una quota di poco superiore al 22%. Con 23.376 mila tonnellate, l’extravergine biologico pesa invece il 12% sul totale dell’olio detenuto in Italia e il 15% dell’EVO. L’olio BIO è detenuto prevalentemente in Puglia, Sicilia, Toscana e Calabria.
A livello geografico, circa la metà della giacenza nazionale di olio di oliva (48%) si trova nelle regioni del Sud Italia, con il significativo contributo della Puglia e Calabria (29,5% e 10,1%, rispettivamente). A livello provinciale, da segnalare il 15,8% delle giacenze nella provincia di Bari, il 7,8% nella provincia di Lucca e il 7,6% in quella di Perugia.