ROMA – “Con il voto favorevole dell’Assemblea plenaria del Parlamento europeo è giunto ai passaggi conclusivi il processo di riforma della PAC. Le discussioni svolte negli ultimi mesi hanno confermato le criticità che avevamo espresso sull’intesa politica raggiunta lo scorso mese di giugno”.
Lo ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, dopo la votazione favorevole dell’Europarlamento sulle tre proposte di regolamento che entreranno in vigore il 1° gennaio 2023.
“Agli agricoltori viene giustamente chiesto un maggiore impegno per la sostenibilità ambientale – prosegue Giansanti – ma con risorse finanziarie in diminuzione. Per l’agricoltura italiana, fino al 2026, il taglio ammonta al 15% in termini reali rispetto al periodo di programmazione chiuso lo scorso anno”.
“E’ mancata inoltre una sostanziale ed effettiva semplificazione delle regole a vantaggio degli agricoltori e delle amministrazioni pubbliche”.
“L’attenzione è ora rivolta sulla messa a punto dei programmi strategici nazionali per l’applicazione della nuova PAC che gli Stati membri devono inviare alla Commissione europea entro dicembre” – rileva il presidente della Confagricoltura.
“Abbiamo già proposto al ministero e alle Regioni di concentrare le risorse finanziarie sull’agricoltura professionale che produce per il mercato e crea occupazione”.
“La transizione ecologica – conclude Giansanti – richiede investimenti, un’ampia diffusione delle innovazioni tecnologiche e una crescente integrazione con le altre parti della filiera agroalimentare. Per raggiungere la neutralità climatica secondo gli impegni definiti a livello internazionale va salvaguardata la redditività delle imprese”.