AOSTA – “La viticoltura eroica è una straordinaria espressione della capacità dell’uomo di dare un futuro sostenibile a persone che operano in territori geografici peculiari e difficili”.
Lo ha sottolineato il presidente Cervim, Stefano Celi – ricordando il Manifesto della Viticoltura Eroica -, nel suo intervento al seminario dal titolo “Il Dottore Agronomo Forestale e il Tecnologo alimentare nell’era della transizione ecologica” che si è svolto a Campobasso, al Dipartimento Agricoltura Ambiente e Alimenti dell’Università del Molise.
Di fronte agli studenti dell’ateneo molisano, il presidente Cervim ha parlato della crescita della viticoltura eroica in Italia e nel mondo, sia in termini di qualità delle produzioni sia come presenza delle aziende nel territorio: “C’è grande attenzione verso questa enologia estrema – ha affermato Celi -. Una vitivinicoltura che offre benefici socio-economici e ricadute sui territori, grazie proprio alla presenza dei vitivinicoltori in aree difficili. Senza dimenticare il mantenimento della biodiversità, considerando che il 90 per cento dei vini eroici sono prodotti da vitigni autoctoni”.
“I vigneti eroici – ha aggiunto – rappresentano un monumento al lavoro dell’uomo e alla conservazione del territorio e devono essere tutelati anche per il loro interesse storico, culturale e soprattutto paesaggistico. La viticoltura eroica – ha concluso il presidente Celi – svolge un ruolo fondamentale per la conservazione dell’ambiente in aree delicate e fragili, preservandolo dall’abbandono e dai dissesti idrogeologici”.
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