ROMA – Migliorare la posizione degli agricoltori nella catena del valore (obiettivo 3), favorire lo sviluppo sostenibile e un’efficiente gestione delle risorse naturali (obiettivo 5), contribuire ad arrestare e invertire la perdita di biodiversità (obiettivo 6), promuovere l’occupazione, l’inclusione sociale e lo sviluppo locale nella aree rurali (obiettivo 8).
La bozza di Piano strategico nazionale della Pac ‘23-’27 offre indirettamente delle opportunità anche alle imprese agromeccaniche. “Gli obiettivi sono chiari, gli strumenti meno”, commenta il presidente di Uncai Aproniano Tassinari.
“Si parla genericamente di sistemi di certificazione e di tracciabilità, di trasparenza e condizionalità sociale, e ancora di cooperazione e integrazione e di accorciare le filiere, renderle multifunzionali. Crediamo che per raggiungere tutto questo la strada più semplice e sicura passi da servizi agromeccanici professionali, e quindi da un Albo degli agromeccanici”.
La sostenibilità ambientale viene pragmaticamente tradotta in opportunità di impresa, quindi non viene disgiunta dalla sostenibilità economica. Mentre la condizionalità sociale rischia di tradursi solo in sanzioni. “Premi per l’agricoltura biologica, per le produzioni integrate, per le lavorazioni ridotte del suolo e per una gestione efficiente delle risorse naturali rappresentano altrettanti inviti agli agricoltori ad affidarsi ad agromeccanici dotati di tutte le tecnologie e conoscenze necessarie a eseguire tali interventi di precisione, così come la regola che chi riceve denaro pubblico deve garantire il rispetto della legge”.
Manca però un esplicito riferimento al contoterzismo professionale, una mancanza non da poco: “Nel piano strategico della Pac ci sono le start up, perché non gli agromeccanici?”, si domanda il presidente di Uncai. “In Italia, da oltre 70 anni, il contoterzista è la migliore sintesi di innovazione e conoscenza agricola, e oggi promuove e guida il processo di digitalizzazione. La collaborazione assidua con gli agricoltori è il suo riconoscimento più importante. Programma investimenti con loro e per loro, riduce i costi dell’azienda agricola, facilita il controllo di gestione. I risultati della collaborazione tra agricoltori e contoterzisti arrivano anche al consumatore, anche se non lo sa, attraverso alimenti di alta qualità, sicuri, nutrienti e prodotti in modo sostenibile. Un regime e una collaborazione di qualità richiede però un riconoscimento pubblico che contribuisca a renderla stabile e strutturata, ossia un Albo che raccolga tutti i contoterzisti professionali, ossia che, dopo un percorso formativo qualificato e qualificante, svolgono in forma autonoma i servizi agromeccanici”, conclude il presidente Tassinari.