ROMA – La normativa in materia di trasporto degli animali andava rivista e, negli ultimi 18 mesi, tanto è stato fatto, attraverso specifica inchiesta del Parlamento Ue, sulla protezione e il benessere dei capi, anche in situazioni complesse come nei lunghi spostamenti.
Ora, però, in vista della plenaria di gennaio, si lavori per una revisione basata su solide basi scientifiche per una reale qualità del trasporto. Serve più innovazione e conformità. A dirlo è Cia-Agricoltori Italiani intervenendo in merito all’approvazione, da parte della Commissione ANIT, dei progetti di raccomandazione e relazione in materia, per i quali la stessa Confederazione ha fatto la sua parte contribuendo al dibattito con gli eurodeputati.
Ora, che sono state stabilite e adottate (24 voti favorevoli, 1 contrario e 5 astensioni) le disposizioni europee in questo settore è, dunque, opportuno -segnala Cia- affrontare le carenze nell’applicazione della normativa, limitando il numero dei controlli, rendendoli più rapidi e puntuali, migliorando il coordinamento tra le autorità nazionali, incaricate con l’obiettivo di rendere più efficienti i trasporti, tutelando sempre la salute degli animali. Cia ricorda, inoltre, che il trasporto degli animali vivi è fondamentale anche per il mantenimento della forza economica e alla vitalità sociale dei territori in tutta Europa. Sarà, quindi, importante continuare a concentrarsi su iniziative internazionali come negoziati bilaterali e multilaterali per garantire comprensione reciproca sulla questione.
La Commissione e Paesi Ue rispettino, dunque, l’impegno preso -annota Cia- intensificando gli sforzi comuni per garantire il benessere degli animali e, prima ancora, per aggiornare le norme Ue. E’ necessario soprattutto armonizzare l’applicazione della normativa in tutti gli Stati membri e dare seguito agli elementi positivi introdotti nelle raccomandazioni come l’intenzione di creare corsie verdi dedicate.
Da parte di Cia, la disponibilità e l’impegno al dialogo con gli eurodeputati, affinché si giunga a una normativa che rispetti una scrupolosa analisi scientifica, ascolti gli operatori del settore e, coinvolgendo tutti i Paesi, li indirizzi verso azioni percorribili e rispondenti all’obiettivo della salvaguardia degli animali.