ROMA – ‘Un suolo in buona salute può contribuire in modo importante a mitigare il cambiamento climatico, preservando la biodiversità e gli ecosistemi.
E gli agricoltori, legati alla terra, custodiscono ogni giorno questo patrimonio da cui dipende oltre il 95% della produzione di cibo, e quindi la vita dell’uomo’. Lo sottolinea Confagricoltura in occasione della Giornata Mondiale del Suolo indetta dalle Nazioni Unite, che si celebra il 5 dicembre, ribadendo il ruolo dell’agricoltura che nella ‘cura’ del suolo, dell’ambiente, degli animali, trova il suo fondamento.
Il suolo agricolo, per mantenersi fertile, ricorda Confagricoltura, va infatti ‘curato’, più che conservato: secondo la Commissione europea, circa il 70% dei suoli nella UE non è in buone condizioni. Degrado forestale e disboscamento, desertificazione, erosione, impermeabilizzazione e dissesto idrogeologico si traducono in un impoverimento dei terreni; tutto ciò a fronte di una popolazione mondiale che nel 2050 raggiungerà i 10 miliardi di persone, necessitando un incremento delle derrate alimentari.
Da non sottovalutare poi il fenomeno della salinizzazione, tema della Giornata di quest’anno, che danneggia 3,8 milioni di ettari di suolo nella UE, compromettendo la fertilità dei terreni, riducendo le rese colturali e la qualità dei prodotti alimentari.
Per raggiungere entro il 2050 l’obiettivo di “consumo di suolo zero”, stabilito dall’ONU e dall’Unione Europea, è urgente un’incisiva azione politica che preveda il contenimento della nuova urbanizzazione, la rigenerazione delle aree verdi, quelle urbanizzate degradate e il riuso di quelle dismesse.
“Particolare importanza riveste il ruolo dell’agrofotovoltaico – sottolinea Giovanna Parmigiani, componente di Giunta di Confagricoltura, con delega per l’Ambiente – che consente di integrare la produzione di energia con quella agricola. Inserito in un modello di gestione ‘intelligente’, permetterà alle imprese agricole di migliorare la produttività e la sostenibilità delle produzioni, nonché la gestione del suolo. Potrà inoltre essere un’occasione di valorizzazione energetica anche dei terreni marginali o non idonei alla produzione agricola che, in assenza di specifici interventi, sono destinati all’ abbandono”.
Secondo i dati ISPRA – ricorda Confagricoltura – tra il 2012 e il 2020 in Italia si stima ci sia stata una perdita potenziale, a causa del consumo di suolo, di oltre 400 mila tonnellate di prodotti agricoli, che avrebbero potuto fornire le aree perse.