Roma – Una ‘letterina di Natale’ per chiedere ai decisori politici che stanno discutendo la Legge finanziaria, di considerare la grave crisi economica che sta attraversando il settore primario, causata dall’aumento fuori controllo degli input produttivi e, al contempo, un appello accorato per salvare la filiera del tabacco in Umbria.
Sono queste le richieste contenute in un documento che il presidente CIA Umbria Matteo Bartolini ha consegnato a Roma, all’On. Filippo Gallinella, presidente della Commissione Agricoltura alla Camera.
“Al termine di un altro anno difficile dal punto di vista economico, – ha detto Bartolini – dobbiamo denunciare la bolla economica in atto: i prezzi alle stelle dei concimi, fertilizzanti, mangimi e semi, così come del gasolio, metano, gpl e altri prodotti, stanno mettendo a rischio l’ossatura dell’agricoltura italiana, fatta di piccole e medie imprese che oggi si trovano di fronte alla scelta di andare avanti o fermarsi in attesa che la situazione torni alla normalità”. Ma non è l’unico problema. A preoccupare gli agricoltori è, in Umbria, anche il comparto tabacchicolo, che non può essere abbandonato! Il rischio per Cia è quello di un impoverimento economico del nostro territorio, ma anche sociale e culturale considerando la secolare vocazione della produzione del tabacco in questa regione d’Italia; senza dimenticare che il settore è stato volano dell’emancipazione femminile e che l’Umbria ha saputo imporsi sulla scena nazionale fino a diventare, oggi, modello di ‘know how’ per l’alta qualità del prodotto.
“Tutto quello che oggi rappresenta sul nostro territorio la produzione del tabacco, – ha ribadito il numero uno di Cia Umbria – costruito dopo anni di investimenti e impegno degli agricoltori a migliorarsi anche dal punto di vista ecologico e ambientale, potrebbe essere spazzato via da scelte e azioni di mercato solo apparentemente salutistiche, e da un’Europa che ha deciso, a quanto pare, di abbandonare il settore tabacchicolo. Occorre in questo momento cercare di traghettare la cultura del tabacco verso una nuova evoluzione, uno sviluppo basato sull’innovazione delle pratiche agronomiche e delle tecnologie che possa portare a colture sempre meno bisognose di fitofarmaci in grado di salvaguardare il suolo, l’ambiente e la salute dei cittadini. Pensiamo, ad esempio, al genome editing come una delle soluzioni possibili, come già sperimentato nella viticoltura, già nell’ultima vendemmia. Solo così, rinnovandosi, con la collaborazione degli istituti di ricerca e delle università, e non certo cancellando poco a poco un intero settore produttivo, il mondo istituzionale e noi associazioni di categoria potremo aiutare tutte quelle aziende che negli anni hanno investito in macchinari e attrezzature per produrre tabacco, a ripagarsi i mutui e i debiti accesi grazie alla continuità della produzione. Agricoltori che, non dimentichiamolo, oggi posseggono quell’‘expertise’ che certifica la vera qualità, oltre all’esperienza di sviluppo di aziende agricole che, per caratteristiche di prodotto, hanno carattere industriale”.
“Come ho sempre fatto – si è espresso il presidente della Commissione Agricoltura alla Camera, On. Filippo Gallinella – continuerò a sostenere il comparto del tabacco italiano e, in particolar modo quello umbro, perché è un asset importante della nostra economia. Garantire stabilità ai nostri produttori per me rimane una priorità. Sull’altra questione scottante, l’aumento dei prezzi delle materie prime, certamente c’è una speculazione in atto ma, secondo me, si potrà evitare programmando bene gli approvvigionamenti”.
Bartolini ha espresso soddisfazione per l’attenzione e l’impegno ricevuto dall’On. Gallinella nell’affrontare le questioni menzionate nel documento consegnato. “Ancora crediamo nei miracoli, soprattutto a Natale, – ha concluso Bartolini – e speriamo di chiudere l’anno con qualche segnale di fiducia del Governo”.