ROMA – Le importazioni in Italia nel settore dei cereali, farine proteiche e semi oleosi nei primi 9 mesi del 2021 sono diminuite nelle quantità di 1.187.000 tonnellate (–7,4%) e aumentate nei valori di 519,1 milioni di euro (+11,9%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Lo sottolinea Anacer nell’analisi mensile dei dati.
Le importazioni dei cereali in granella diminuiscono complessivamente di 1,3 milioni di
tonnellate (–12%): in calo gli arrivi dall’estero di grano duro (–550.000 t), mais (–490.000 t) e grano tenero (–266.000 t); in aumento l’import di orzo (+76.000 t) e avena (+2.500 t). Le importazioni di farine proteiche e vegetali diminuiscono di 124.000 t (–133.000 t di farina di soia), a fronte di un incremento complessivo degli arrivi di semi e frutti oleosi di 116.000 t (+186.000 t di semi di soia).
L’import di riso (considerato nel complesso tra risone, riso lavorato, semigreggio e rotture
di riso) risulta in leggero aumento di 2.400 t (+1,4%).
Le esportazioni dall’Italia dei principali prodotti del settore nei primi nove mesi del 2021
sono diminuite nelle quantità di 310.000 t (-8,5%) e nei valori di 91,1 milioni di euro (-3,0%) rispetto allo stesso periodo del 2020.
Si rileva la riduzione delle vendite all’estero sia di pasta alimentare (-14%), pari a -177,4
milioni di euro, sia del riso (-9%), pari a -29,8 milioni di euro. Pure in calo l’export dei
prodotti trasformati (-18,6%). Risultano invece in aumento le esportazioni di mangimi a
base di cereali (+6,7%), cereali in granella (+85%) e farina di grano tenero (+12,7%).
Sostanzialmente stabili ai livelli dello scorso anno le quantità esportate di semola di grano
duro (-0,9%).
I movimenti valutari relativi all’import/export del settore hanno comportato nei primi nove
mesi del 2021 un esborso di valuta pari a 4.891,2 milioni di Euro (4.372,1 nel 2020) ed introiti per 2.993,5 milioni di Euro (3.084,6 nel 2020).
Pertanto, il saldo valutario netto è pari a -1.897,7 milioni di Euro, contro -1.287,5 milioni di
Euro nel 2020.