ROMA – “L’ingresso della pratica della ‘Cerca e cavatura del tartufo in Italia’ nella Lista rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità dell’Unesco rappresenta l’ennesima conferma del valore della storia e delle peculiarità che contraddistinguono l’agroalimentare del Belpaese. La cultura sottesa a questa pratica, i suoi riti e caratteristiche possono essere a loro volta un volano per alcuni territori, penso soprattutto a quelli rurali delle aree interne”.
Lo dichiara il deputato Filippo Gallinella (M5S), presidente della commissione Agricoltura.
“Ringrazio il comitato promotore – prosegue – per l’impegno profuso in questi anni e che ha visto protagonisti da singoli tartufai a libere associazioni, dalla Federazione Nazionale Associazioni Tartufai Italiana all’Associazione Nazionale delle Città del Tartufo. Questo riconoscimento è un risultato straordinario già raggiunto per l’agroalimentare italiano con la Dieta Mediterranea, la vite ad alberello di Pantelleria, l’arte del pizzaiuolo napoletano, l’arte dei muretti a secco e la transumanza. Da ora parte la vera sfida per la valorizzazione del tartufo e della cavatura” conclude.
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