VENEZIA – Il clima che sta cambiando, con estati sempre più calde e meno piovose, sta favorendo l’espandersi in Veneto del pomodoro da industria, che sta diventando una coltura sempre più diffusa nelle province di Verona e Rovigo.
Il 2021 è stato una buona annata, con consumi domestici in aumento anche sulla spinta della pandemia e prezzi abbastanza soddisfacenti, fissati per il Nord a 88 euro a tonnellata.
“Il 2021 per il pomodoro da industria è stato interessante – spiega Camillo Brena, presidente della nuova sezione di prodotto Pomodoro da industria e orticole di Confagricoltura Veneto, titolare di un’azienda a Taglio di Po -. Abbiamo avuto un po’ di problemi di raccolta, perché è maturato tutto assieme, e qualche grandinata. Però la qualità è stata superiore, tanto che c’è stata parecchia richiesta dall’industria. La coltura è molto interessante, tanto che si sta espandendo nel Veronese, nel Rodigino e comincia anche nel Veneziano. Con il clima sempre più caldo la maturazione è ottimale e perciò c’è spazio per chi cerca una produzione alternativa che dia redditività, tanto che molte aziende di altri settori, come quello tabacchicolo, stanno cominciando a spostarsi sul pomodoro. Per chi vuole avviare la coltura ci sono però costi importanti da sostenere per i macchinari, che sono indispensabili per ridurre i costi di trapianto e raccolta”.
Camillo Brena vive a Verona, ma da sempre la sua famiglia coltiva i campi in Polesine. “Prima facevamo melone e angurie – racconta -. Quindici anni fa ci siamo spostati sul pomodoro da industria perché nel frattempo erano state meccanizzate sia la raccolta, sia altre lavorazioni come i trapianti. La resa è molto buona. Un ettaro produce circa 800 quintali di pomodori; noi ne abbiamo 80 e quindi produciamo in media 65.000 quintali a stagione. Come altri produttori veneti, siamo soci di una cooperativa in Emilia Romagna, che è prima regione in Italia per la produzione del pomodoro da industria. Noi facciamo parte del Consorzio del Pomodoro, grossa cooperativa di Casalmaggiore. Anni fa in Polesine c’erano molte più aziende in questo settore, ad esempio a Ficarolo. Secondo me possiamo tornare a crescere, perché, nonostante la concorrenza da altri Paesi, vedi le importazioni dalla Cina, i consumi corrono tanto che in alcuni momenti c’era mancanza di prodotto. Puntando sulla qualità possiamo guadagnare quote di mercato”.
La provincia di Verona, secondo i dati di Veneto Agricoltura del 2020, è la prima in Veneto per produzione del pomodoro da industria, con 970 ettari su 1.710 ettari regionali (+27% rispetto al 2019), seguita da Rovigo con circa 500 ettari (+23%). La produzione regionale è stata di circa 120.000 tonnellate (+32,6%). L’anno scorso lo sviluppo di batteriosi è stato limitato, così come gli attacchi di parassiti.