La pizza perfetta? Si può fare anche a casa, seguendo alcuni accorgimenti, a patto di partire dal lievito, l’ingrediente che dà il “là”, letteralmente, al piatto più amato dagli italiani.
Parola di Gino Sorbillo, pizzaiolo napoletano, ospite sui canali social del portale welolievito.it (https://www.welovelievito.it/) in occasione della Giornata Mondiale della Pizza.
In un video, Sorbillo fornisce alcuni consigli utili per preparare, anche a casa, un buon impasto per la Pizza Margherita, che proprio a Napoli vide la luce. L’iniziativa si lega infatti alla campagna di promozione voluta dal Gruppo Lievito di ASSITOL, che rappresenta i produttori dell’ingrediente principe della panificazione, e curata dall’agenzia Living Brands.
Sui profili Facebook e Instagram (https://www.facebook.com/We-Love-Lievito-104928075013575, https://www.instagram.com/welovelievito/), Gino Sorbillo si sofferma innanzitutto sull’impiego del lievito, che i pizzaioli casalinghi devono maneggiare con delicatezza. “Ne basta poco da sciogliere in acqua – afferma – ma va trattato in guanti bianchi, perché è grazie a questo ‘essere vivente’ che prende vita l’impasto”. Per questo va conservato con cura ad una temperatura di 4 gradi in frigorifero. Da qui, va tolto soltanto al momento della preparazione.
Nell’impasto il lievito si sposa con gli altri ingredienti, come la farina setacciata, il sale marino e l’acqua. Ed ecco un altro accorgimento utile: l’acqua deve essere rigorosamente fredda di rubinetto. Accanto al giusto utilizzo del lievito, l’altro segreto per fare una buona pizza sono i tempi ed il ritmo con cui la si prepara. Come osserva Sorbillo nel video di welolievito.it, “per formare e rafforzare l’impasto, occorre lavorarlo prevedendo delle piccole pause”. Anche la lievitazione vera e propria ha bisogno di tempo, ben otto ore. Questo passaggio è importantissimo anche perché rende più digeribile e leggera la pizza.
Per una cottura perfetta, un ultimo trucco: accendere mezz’ora prima il forno domestico. Per la farcia, la tradizione napoletana impone pomodoro, mozzarella e basilico: in pratica, il tricolore. Così l’aveva pensata il pizzaiolo Esposito che, nel 1889, la preparò per il re Umberto I e la regina Margherita, in visita a Napoli. La pietanza piacque talmente ai reali italiani da essere ribattezzata con il nome della regina, che si innamorò di quel mix perfetto di sapori e profumi.
“Festeggiamo la Giornata mondiale della pizza in cucina, seguendo i consigli di Gino Sorbillo – è l’invito del Gruppo Lievito di ASSITOL – sarà comunque un momento lieto: pochi piatti sanno coniugare tanto bene gusto, tradizione e buon umore”.