ROMA – Le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nei primi 10 mesi del 2021 sono diminuite di 1,3 milioni di tonnellate nelle quantità (-7,3%) e aumentate di 643,3 milioni di euro (+13,2%) nei valori rispetto allo stesso periodo del 2020.
E’ quanto evidenzia Anacer fino allo scorso mese di ottobre.
Le importazioni complessive dei cereali in granella nel periodo ammontano a circa 10,5
milioni di tonnellate (-12% rispetto alle 11,9 mio/t del 2020), di cui 7,5 mio/t in provenienza dai Paesi UE (-7,3%), e 2,9 mio/t importate dai Paesi terzi (-21,4%). Tra i singoli cereali si rileva la riduzione soprattutto delle importazioni di grano duro (-663.000 t, pari a -26%) e di mais (-669.000 t, pari a -14%). In calo anche l’import di grano tenero (-147.000 t) e di altri cereali minori (-37.000 t). Risultano in aumento invece gli arrivi di orzo (+117.000 t, +31%).
Tra gli altri prodotti in esame si registra il calo delle importazioni delle farine proteiche
vegetali (-119.000 t pari a -5,6%) e l’incremento delle importazioni dei semi e frutti oleosi
(+136.000 t, +6%). L’import di riso (considerato nel complesso tra risone, semigreggio,
lavorato e rotture di riso) aumenta di 7.400 tonnellate (+4%).
Le esportazioni dall’Italia dei principali prodotti del settore nei primi 10 mesi del 2021 sono risultate in diminuzione sia nelle quantità di 311.000 t (-7,6%), sia nei valori di 56,5 milioni di Euro (-1,6%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Risultano in calo le vendite all’estero di pasta alimentare (-254.000 t, pari a -169 milioni di Euro), dei prodotti trasformati (-140.000 t) e di riso (-48.000 t, considerate nel complesso tra lavorato, semigreggio e rotture di riso). Aumenta invece l’export dei cereali in granella (+90.000 t), della farina di grano tenero (+22.400 t) e dei mangimi a base di cereali (+19.000 t). Si confermano ai livelli del 2020 le esportazioni di semola di grano duro.
I movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nei primi dieci mesi del 2021 un esborso di valuta pari a 5.513,8 milioni di Euro (4.870,5 nel 2020) ed introiti per 3.387,7 milioni di Euro (3.444,2 nel 2020).
Pertanto il saldo valutario netto è pari a -2.126,1 milioni di Euro, contro -1.426,3 milioni di Euro nel 2020.