VENEZIA -La soia (ogm free) del Veneto supera i 60 euro a quintale e diventa uno dei prodotti di punta del mercato agricolo regionale. Una notizia positiva che arriva all’indomani della nomina del padovano Paolo Baretta alla presidenza della sezione Proteoleaginose (cioè piante ricche di olio e proteine come soia, girasole e colza) di Confagricoltura Veneto.
Un’associazione importante nella regione visto che rappresenta tre coltivazioni importanti per il Veneto, in particolare la soia, che è prima in Italia con 136.000 ettari (sul totale nazionale di 256.134, dato 2020 di Veneto Agricoltura) davanti a Lombardia ed Emilia-Romagna. Anche per la colza la regione di Baretta è il secondo produttore italiano, con 3.216 ettari, dopo la Lombardia. Avanza anche il girasole, con 5.260 ettari e sesto piazzamento ma con un certo distacco dalla capolista italiana, le Marche, che conta ben 43.000 ettari.
Per il futuro c’è tanto da fare, ma i dati sono ottimi. “È un momento favorevole per la soia veneta – spiega il neo presidente Paolo Baretta, che conduce con il padre e il fratello un’azienda biologica a Codevigo di 40 ettari a seminativi e 3 a prosecco e una a Ca’ Bianca di Chioggia con 60 ettari a seminativo – che è molto richiesta dal mercato sia per l’olio che per le farine proteiche, utilizzate per i mangimi animali. La nostra soia, che è ogm free, viene pagata 60 euro al quintale, cinque-sei in più rispetto a quella ogm di Paesi come gli Stati Uniti e il Sudamerica”.
Anche la colza sta attraversando una fase positiva, con prezzi saliti a 50 euro al quintale. “È una coltura che l’anno scorso ha avuto successo, tanto che molti agricoltori a fine settembre l’hanno seminata – continua Baretta – la scarsità di piogge non ha favorito finora la coltivazione e il raccolto dipenderà dall’andamento della primavera, che ci auguriamo sia mite per favorire la maturazione”. Più difficile la situazione per il girasole: “I prezzi sono bassi, da 33 a 34 euro al quintale, mentre diventano allettanti, arrivando al doppio, se si fa biologico” conclude Paolo Baretta.
Secondo i dati di Veneto Agricoltura del 2020 Venezia si conferma la prima provincia per coltivazioni di soia (34.700 ettari), seguita da Rovigo (32.400) e Padova (31.400). Per il girasole la prima provincia è Verona con il 50% della superficie regionale (2.550 ettari, +17%), seguita dalla provincia di Rovigo (poco più di 1.000 ettari, con lieve calo del 0,7%) e Padova (900 ettari, +60,6%). Quasi il 50% degli ettari coltivati a colza si concentrano nelle province di Venezia (780 ettari, +38%) e Padova (720 ettari, -7,7%), seguite da Verona (550 ettari, +8,4%) e Rovigo (540 ettari), le cui superfici investite sono raddoppiate.