CATANIA – Furti in serie di arance nelle campagne e produttori in forte difficoltà.
E’ questo il quadro che emerge dal sud est siciliano, in particolare nelle province di Catania, Siracusa ed Enna, zone tradizionalmente vocate alla coltivazione dell’arancia rossa di Sicilia Igp e che si trovano a dover fare i conti con una recrudescenza criminale che intacca investimenti e redditi.
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A denunciare le problematiche che affliggono le aziende agricole è il presidente del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia Igp Gerardo Diana che ha inviato una missiva ai prefetti di Catania, Siracusa ed Enna.
“La situazione nelle aziende agricole della Piana di Catania – e del sud est isolano – è allarmante. I nostri associati ci segnalano continui furti e tentativi di furti di agrumi, in particolare pregiate arance a polpa rossa. I furti di agrumi, un fenomeno tristemente noto nelle nostre campagne sono giunti ad un livello molto elevato e questo accade nel periodo più intenso della raccolta, con le aziende agrumicole impegnate nella commercializzazione del frutto più pregiato”, spiega Diana.
“Come Consorzio – prosegue il presidente – non possiamo rimanere inermi dinanzi alle tantissime segnalazioni ricevute. Il fenomeno criminale è arrivato a livelli tali da porre seriamente in difficoltà il reddito dei produttori agricoli costringendoli anche a costi aggiuntivi per garantire l’incolumità, propria e dei propri dipendenti. Inoltre il prodotto rubato finisce illegalmente in commercio a prezzi bassi danneggiando ulteriormente l’imprenditoria sana. Per questi motivi chiediamo alle istituzioni una risposta decisa. Occorre che nelle campagne siano poste in essere tutte le azioni atte a prevenire l’odioso e intollerabile fenomeno dei furti e che siano attuate misure di controllo e sequestro di merce rubata o di dubbia provenienza nei mercati all’aperto e nelle bancarelle abusive”.