BERGAMO – Un appello all’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Fabio Rolfi, per tutelare l’agricoltura lombarda dalle decisioni prese fin qui dal ministero delle Politiche agricole in merito al Piano strategico nazionale della Politica agricola comune, inoltrato a Bruxelles senza tenere conto delle richieste del comparto agromeccanico.
Lo ha rivolto il presidente di Confai Lombardia, Leonardo Bolis, sottolineando come la figura dell’imprenditore agromeccanico professionale “rivesta una fondamentale importanza per il raggiungimento delle finalità strategiche in termini di sostenibilità ambientale, modernizzazione e incremento di competitività del settore primario, oltre che di animazione e sviluppo dei territori rurali”.
Obiettivi che, secondo Confai Lombardia, non troverebbero piena soddisfazione, qualora i contoterzisti non fossero legittimamente ricompresi tra i beneficiari delle risorse stanziate dalla Pac, “portando come conseguenza decisioni di politica agraria che non riflettono le esigenze profonde di diversi comparti produttivi e che, al di là di un diffuso colore ambientalista presente nelle dichiarazioni finali, trascurano nei fatti il ruolo ricoperto dalle imprese orientate al mercato, colonna portante del sistema agricolo del nostro Paese”.
Da qui la richiesta all’assessore lombardo Rolfi per ottenere attenzione in sede ministeriale e regionale e poter così raggiungere insieme quegli obiettivi di sostenibilità previsti dalla riforma della programmazione comunitaria 2023-2027 e da eliminare elementi di distorsione tali da non soddisfare le condizioni di parità di trattamento e di non discriminazione tra tutti gli operatori interessati.
Allarme costi di produzione. Parallelamente, il presidente di Confai Lombardia, Leonardo Bolis, ha portato all’attenzione dell’assessore regionale, Fabio Rolfi, il nodo dei costi di produzione, dal carburante agricolo (+51% dal gennaio 2021 ad oggi), all’energia elettrica (+560% rispetto al dicembre 2019), al gas (+720% sul 2019), sollecitando un intervento che non trascuri il ruolo delle imprese agromeccaniche all’interno dello sviluppo delle filiere agricole.